A cura della Redazione
Come era prevedibile, con l´arrivo dei primi compattatori, ieri sera, sono riprese con foga le proteste antidiscarica, sia sulla rotonda di via Panormaica a Boscoreale, sia lungo via Zabatta, all´altezza di Terzigno. La serata era già cominciata con toni sostenuti. Si è discusso, in rotonda, dell´azione del sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, di rimuovere la sua tenda quale segno di distensione dopo aver firmato l´accordo con il Governo circa l´esclusione di cava Vitiello dalla legge 123/2008 che la istituiva come discarica. Una scelta, quella del primo cittadino, non condivisa dai manifestanti e dai comitati ancora in lotta, che restano ancora sul piede di guerra contro la riapertura della discarica di cava Sari, cercano nuove iniziative per tenere alta l´attenzione nazionale per far sì che il Governo si rioccupi nuovamente del problema che, stando al loro pensiero, si è risolto solo in una piccolissima parte. Le preoccupazioni restano. Un´affermazione del presidente della Provincia, Luigi Cesaro, apparsa su un quotidiano locale di ieri, mirata ad attenuare le agitazioni di Taverna del Re a Giugliano, ha creato non pochi dubbi sulla durata del rispetto del patto firmato solo alcuni giorni fa. Secondo Cesaro, infatti, la spazzatura di Taverna del Re resterà lì per qualche mese e sarà, poi, trasferita a Terzigno. Come volevasi dimostrare, con l´arrivo dei compattatori in nottata, dopo giorni circa 10 giorni di stop allo sversamento per dare il via ad un "occultamento" dei rifiuti con centinaia di tonnellate di terra vegetale, sono cominciate nuovamente le proteste. A Terzigno, sulla via Zabatta, rimane sulla strada l´ennesima carcassa di un compattatore dato alle fiamme dalle frange più estremiste della rivolta. Resta un film già visto. Sono i segnali che i cittadini vesuviani questa discarica non la vogliono, patto o non patto. Si prevedono nuovamente giorni difficili per le popolazioni locali che vivono l´ennesima emergenza rifiuti e per il popolo che rimane ancora in lotta e che non tende ad arrendersi di fronte allo scempio che si sta nuovamente perpetrando ai danni del Parco Nazionale del Vesuvio. V.M.