A cura della Redazione
Poteva risparmiarsela Grillo, poteva risparmiarla a Torre Annunziata, e pure a Corleone. Quella citazione era solo un esempio, fa sapere ora il grande guru che aveva sfruttato il paragone con due paesi per indicare lo sfacelo di un Paese che considera sempre più infetto e sempre più da disinfestare. Ma l’insurrezione popolare che è scaturita da quelle parole è un segnale di vita, una reazione violenta a una cattiveria dispensata con tanta leggerezza. Ma guai a fermarsi qui, resteremmo ancorati al folklore, all’oleografia. Basta con la pasta, il panorama, l’acqua di una volta, il mondo che fu: adesso dobbiamo lottare per cambiare quello che c’è. Non è bello e non ci piace. Non piace a nessuno di quelli che hanno replicato a Grillo, ma che fanno pochissimo per cambiare. Facciamo pochissimo, perché mi ci metto anch’io, che a Torre Annunziata scappo ogni volta che ho qualche giorno libero. Se Grillo è servito a questo, allora viva Grillo. Altrimenti resterà solo un esempio infelice che avrà avvelenato questa coda d’estate. MASSIMO CORCIONE