A cura della Redazione
Il prof. Pasquale Guarriera, volto noto della politica torrese, che ha ricoperto incarichi amministrativi tra il 1965 e il 1974, è il coordinatore del Laboratorio Infomare per Formare. Un gruppo di pensionati, operai, liberi professionisti e semplici cittadini costituito il 10 agosto scorso per fungere da stimolo all’azione dell’Amministrazione. Professor Guarriera, perché creare il Laboratorio Informare per Formare? «Tutto nasce dalla questione relativa alla Tarsu. I cittadini sono stanchi di subire continue vessazioni da parte di coloro che, invece, dovrebbero tutelarli. Così, insieme ad altre nove persone (il vice coordinatore Pasquale Del Sorbo, i dottori Giovanni Magliulo, Antonio Staiano, Gennaro Maresca, Franco Zavota, l’avv. Pierangelo Sgueo, Alfonso Avvisati, Andrea Merluzzo e Davide Olero) ho deciso di dar vita al Laboratorio IpF, un’iniziativa che scaturisce dai recenti esposti in materia di Tarsu che abbiamo presentato al sindaco, all’Equitalia e ai carabinieri. Il Laboratorio vuol essere un punto di riferimento per i cittadini che subiscono ingiustizie ogni giorno, ma anche una voce critica e, allo stesso tempo, costruttiva nei confronti dell’operato della giunta comunale. Il nostro intento è quello di supportare e fiancheggiare l’Amministrazione, fare proposte. Per questo chiediamo che ci vengano messe a disposizione le bozze delle delibere che la giunta intende approvare e che contengono provvedimenti che interessano da vicino i cittadini. Questo, per evitare che gli atti vengano poi impugnati dagli stessi». La vostra battaglia riguarda soprattutto gli aumenti della tassa sui rifiuti... «Sì, è così. Il Consiglio comunale approvò con diciotto giorni di ritardo il bilancio del 2009. Al suo interno erano previsti anche i rincari della Tarsu che oggi i cittadini sono costretti a pagare con il ricevimento delle cartelle esattoriali. Invece, secondo la legge, avrebbe dovuto applicarsi la tariffa dell’anno precedente (quella del 2008, ndr) proprio in virtù della ritardata approvazione del bilancio. Tra l’altro, ben due sentenze del Consiglio di Stato hanno stabilito che, in ogni caso, i rincari non possono essere superiori al 20 per cento rispetto alla tariffa dell’anno precedente, mentre ora i commercianti sono costretti a versare l’82 per cento in più, ed i cittadini il 69 per cento in più. Come si può facilmente intuire, dunque, siamo dinanzi ad una grande ingiustizia perpetrata nei confronti del popolo torrese. Anzi, le dirò di più...». Ci dica. «I rincari della Tarsu sono del tutto illegittimi, secondo noi. Ma non solo. Noi puntiamo l’accento anche sul ruolo svolto da Equitalia in tutta questa vicenda. In quanto semplice cassiere per conto del Comune, Equitalia non è un ente abilitato a notificare le cartelle esattoriali, come invece è accaduto. La beffa, poi, è rappresentata dal fatto che i cittadini hanno dovuto sborsare ulteriori 5,88 euro a titolo di diritto di notifica. A tal proposito abbiamo presentato una denuncia ai carabinieri per illecito arricchimento ai danni dei cittadini torresi». Quali altre azioni avete deciso di intraprendere? «Il 28 agosto scorso abbiamo avviato una petizione popolare per chiedere la convocazione di un Consiglio comunale monotematico sulla Tarsu, ai sensi dell’art. 12 dello Statuto comunale. Invitiamo a firmare tutti gli iscritti alle liste elettorali del Comune. Fino ad ora, abbiamo raccolto un centinaio di adesioni. Andremo avanti per raggiungere il nostro scopo. Avremmo potuto chiedere anche ad un terzo dei consiglieri comunali di convocare l’Assise cittadina, così come da Statuto. Ma, abbiamo ritenuto opportuno non coinvolgerli alla luce delle spaccature interne ai partiti che stanno caratterizzando la politica torrese. Inoltre, sappiamo che i commercianti hanno deciso di ricorre al Tar, mentre noi del Laboratorio abbiamo chiesto di essere ascoltati dal Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale. Siamo in attesa di essere ricevuti dal dott. Diego Marmo. Ci aspettiamo una sollevazione morale del popolo torrese per contrastare e denunciare l’illegalità che caratterizza tanti atti del Comune e manifestare, così, tutta la propria indignazione». Cosa dovrebbe fare l’Amministrazione comunale? «Fino ad ora, il sindaco Starita ha fatto solo proclami attraverso gli organi di stampa. Torre Annunziata è l’unica città in Campania che ha visto lievitare vertiginosamente la Tarsu. Pensi che ad Ercolano, per un aumento del 30 per cento della tassa, i cittadini sono ancora sul piede di guerra. La notizia di sospendere il pagamento della settima ed ottava rata della Tarsu è una bufala, così come siamo contrari al condono per i morosi. Queste sono solo ipotesi del tutto inconsistenti. Non si fa altro che discutere ma non si adottano provvedimenti. Nel frattempo, i fatti stanno a zero, come si suol dire, e maturano i tempi di scadenza della prima rata per i cittadini che devono inziare a pagarla, decorsi ormai i sessanta giorni dalla notifica. Noi chiediamo, dunque, che si riunisca al più presto il Consiglio comunale per discutere della situazione. Auspichiamo che ci sia un rapporto diverso tra le Istituzioni ed i cittadini. Secondo noi, il sindaco dovrebbe sospendere il pagamento e sedersi attorno ad un tavolo con i commercianti, i sindacati ed i cittadini per approntare una strategia atta a venire incontro alla popolazione. D’altronde, fu lo stesso primo cittadino, all’indomani della manifestazione contro i rincari della Tarsu del 19 luglio scorso, a prendere l’impegno di istituire un tavolo per discutere le possibili azioni da intraprendere. A tutt’oggi, però, Starita ha incontrato singolarmente solo alcune organizzazioni come l’Ascom. Noi, attendiamo ancora di essere ricevuti». Cosa, invece, imputate al governo locale. «L’Amministrazione ha rincarato la dose. Gli importi della Tarsu sono stati calcolati in base alla superficie catastale considerata nel suo complesso. La legge, diversamente, stabilisce che per il conteggio della superficie imponibile occorre considerare l’80 per cento della superficie catastale. Tra l’altro, anche i box auto, le cantinole e le pertinenze sono stati considerati come locali assoggettati alla Tarsu, ovvero luoghi in cui si produce immondizia. Ciò non è affatto giusto. La città non può essere vista come un soggetto passivo, che subisce le decisioni di chi l’amministra. Nonostante vi sia un Assessorato alla Trasparenza, in tutta questa storia di trasparente non c’è proprio nulla. A noi interessano i fatti. Non è possibile che l’Amministrazione non faccia gli interessi dei cittadini. In tutti questi anni, la città è stata amministrata malissimo. Abbiamo perso finanziamenti per progetti importanti, che avrebbero potuto dare nuova linfa all’economia locale e soprattutto accrescere i posti di lavoro. Si è pensato solo a coprire il 35 per cento di evasori della Tarsu facendo credere che di tanto in tanto si facesse qualcosa in merito. La proposta del condono è scioccante. Sarrebbe piuttosto facile scoprire chi evade le tasse: basterebbe fare un controllo agli uffici di Stato Civile attraverso le certificazioni degli Stati di Famiglia. Vedere chi ha pagato la Tarsu nell’anno precedente. Per differenza si otterrebbe il numero dei “furbi”. E poi, è normale che questa città, da oltre due mesi, non abbia un vicesindaco ed un assessore alle Finanze? Questa Amministrazione è la peggiore dal Dopoguerra in poi. Il sindaco ed i suoi assessori abbiano il coraggio di dimettersi se hanno la dignità di persone civili. Che dicano la verità!». E il ruolo della politica in tutta questa vicenda? «Sinceramente, ritengo che sia piuttosto strano che i partiti non si siano uniti per fare fronte comune con noi nella lotta contro queste ed altre ingiustizie». Quali altre ingiustizie? «Torre Annunziata è una città piena di ingiustizie, grandi e piccole. Solo per fare alcuni esempi: noi ci battiamo affinché vengano rimosse le strisce blu del parcheggio su un lato della carreggiata nel tratto di strada comnpreso tra via Zampa e via Tagliamonte. Come si sa, laddove vi è una sosta a pagamento, nelle vicinanze deve essercene una libera. E poi, denunciamo anche la presenza delle scale rotte in piazzale Gargiulo, dove si svolge il mercato settimanale. Cosa si aspetta a ripararle? C’è bisogno che qualcuno si faccia male? Si spendono centinania di migliaia di euro per la riqualificazione dello stadio e non si fa nulla, neanche le cose più semplici, per i cittadini. A noi, questo modo di amministrare non piace affatto». DOMENICO GAGLIARDI (dal periodico TorreSette di venerdì 3 settembre)