A cura della Redazione
La Barca dei Saperi si è riunita il 10 maggio 2010 per discutere sul ponte di via Sepolcri. L’assemblea è iniziata con la proiezione dei filmati realizzati da Luca Del Gaudio e Daniele Bifulco, studenti della scuola media “Pascoli”, che sono riusciti a raccontare in pochi minuti una vicenda complicata ed assurda, con parole ed immagini concrete e poetiche. Il dibattito ha raggiunto l’obiettivo: chiarire tutte le sfumature del problema e decidere cosa fare come società civile. È comunque emerso un tale reticolo di competenze, fra una trentina di soggetti pubblici e privati, da rendere ardua l’individuazione dei colpevoli degli enormi ritardi e dello spreco del denaro dei contribuenti. Il ponte, abbattuto nel 2006 per consentire l’ampliamento dell’autostrada, non è stato più ricostruito dopo il completamento dei lavori al manto stradale, con la conseguenza, fra l’altro, di allagamenti nella zona ad ogni pioggia intensa. Il viadotto non è stato ricostruito perché, sulle autostrade a sei corsie, ogni ponte deve essere alto almeno cinque metri. Il ponte abbattuto era alto poco più di quattro metri, quindi la differenza andava colmata abbassando la sede autostradale. Lavoro da escludere in quanto in quel punto specifico passano a circa due metri di profondità la vecchia rete fognaria e ad otto metri le nuove condotte del depuratore. Le vibrazioni del traffico autostradale potrebbero causare lo scoppio della vecchia rete, mentre sarebbe sicura la nuova. L’errore clamoroso è quello di aver abbattuto il ponte prima di abbassare il livello dell’autostrada e quindi prima dell’entrata in funzione del depuratore. L’assemblea ha deciso di dividere in due il percorso di intraprendere: da una parte accertare le responsabilità anche attraverso un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; dall’altra individuare iniziative concrete per la rapida ricostruzione del ponte. Quanto alle responsabilità, la colpa sarebbe: - della carenza di volontà politica, come accaduto per i rifiuti; - della tendenza a concentrare le decisioni il più in alto possibile per varare megaopere, con terreno fertile per la criminalità economica e camorristica, in particolare attraverso il mercato dei subappalti; - della gestione illegale dei finanziamenti; - della Regione Campania, che avrebbe la competenza sulla costruzione e gestione del depuratore, e della Provincia di Napoli, che avrebbe la competenza sulle gestione del sistema fognario, entrambe burocratiche ed inerti; - dell’Autostrada e del Comune di Torre Annunziata, che ha citato in giudizio la prima, per errori di progettazione; - dell’ente depuratore, che non metterebbe in funzione le nuove condotte, o comunque non delocalizzerebbe quelle vecchie, nonostante i fiumi di finanziamenti (qualcuno ha parlato di più di 50 milioni di euro); - del Comune di Boscotrecase, che vorrebbe tutelare alcuni immobili che subirebbero danni in caso di costruzione di un ponte ad arco. Sono state avanzate diverse proposte, sintetizzate dal sindaco Giosuè Starita. Prima ipotesi: costruzione di un ponte ad arco che consentirebbe di rispettare l’altezza di cinque metri dal manto stradale. L’Autostrada si impegnerebbe a realizzarlo a sue spese in una quarantina di giorni. La soluzione però è osteggiata dal comune di Boscotrecase e dai residenti in zona, per i danni che ne deriverebbero all’abitabilità dei loro alloggi e perché resterebbe comunque il problema degli allagamenti, che sarebbero azzerati solo con l’entrata in funzione di condotte di sversamento più ampie o dalla creazione di vasche di sabbia che filtrino l’acqua piovana. Seconda ipotesi: deviazione provvisoria delle acque sporche del canale fognario esistente nella grande condotta del depuratore, già ultimata, fino a che l’impianto non cominci ad operare. Per attuare l’idea occorrerebbe però una deliberazione in deroga temporanea alle leggi a tutela dell’ambiente. Inoltre sarebbe necessaria una vasca di laminazione delle acque, che ne riduca la pressione, perché una recente indagine ha accertato che la condotta del depuratore, fra la zona del ponte e il collegamento finale, si restringe alla metà del diametro precedente per circa centottanta metri, in violazione del progetto e di ogni logica. Per l’edificazione della vasca bisognerebbe espropriare circa cinquemila metri quadrati di superficie. L’Autostrada sosterrebbe i costi di circa due, tre milioni di euro. I tempi si allungherebbero. Terza ipotesi: attendere l’entrata in funzione del depuratore. I dubbi però sono molti, in quanto l’annuncio dell’apertura si ripete da tempo senza essere seguito dai fatti. L’assemblea non ha scelto la soluzione da sostenere, ha però escluso quella del ponte ad arco, per non danneggiare ulteriormente i residenti che già stanno soffrendo da quattro anni per colpe non loro. Ha anche deciso: di organizzare con le associazioni e gli enti interessati, una manifestazione capeggiata dai sindaci di Torre e Boscotrecase o, in caso di rifiuto, anche in loro assenza; di recarsi in delegazione dal Prefetto di Napoli per sollecitare interventi risolutivi rapidi; di acquisire presso comuni ed altri enti gli atti amministrativi utili; di presentare l´esposto-denuncia alla magistratura. Il Ponte di via Sepolcri deve essere ricostruito subito! I colpevoli devono essere puniti! Intanto la Primavera di Torre è iniziata! COMUNICATO BARCA DEI SAPERI