A cura della Redazione
Un incontro sereno, un faccia a faccia pratico, senza giri di parole, per affrontare con chiarezza la situazione degli impianti sportivi a Torre Annunziata. Giosuè Starita, sindaco oplontino, ci accoglie nel suo ufficio al termine dell’ennesima giornata di incontri. E’ pronto al fuoco di fila di domande, consapevole che dovrà fornire risposte certe. E il primo cittadino non si tira indietro. «Cominciamo subito, e penso che lo faremo con la questione Giraud». Certo. «I lavori sono stati aggiudicati, l’appalto è stato espletato attraverso il Provveditorato per le Opere Pubbliche, tramite l’apposito ufficio istituito presso la Prefettura di Napoli, il che ci consente di stare tranquilli sulla regolarità della gara d’appalto e sui successivi lavori. Hanno partecipato 53 società, la gara è stata aggiudicata ad un’impresa del Nord». Quanto costerà l’intero intervento? «Siamo vicini al milione di euro. 715 mila per il manto erboso, 40 mila per la copertura, danneggiata in più punti, 150 mila per la riqualificazione degli spalti, della palestra e per la palazzina dello stadio. E dell’intero importo, permettetemi di farmene vanto, circa il 60% è stato finanziato con gli appositi fondi regionali ai quali siamo riusciti ad accedere nel pieno rispetto delle regole. Lo stadio tornerà pienamente agibile con i suoi 9800 posti con tutti i settori disponibili». Ma quando? I tifosi, l’intera cittadinanza, ascoltano da anni promesse sugli interventi al Giraud e non si vede mai la parola fine. «Questa volta non sarà così. Entro l’inizio dell’estate consegneremo la struttura. Lo scorso 14 febbraio è stato aggiudicato la gara, un mese per i tempi tecnici al fine dell’acquisizione degli atti, a breve partiranno i lavori che, ripeto, si concluderanno entro l’inizio dell’estate. Poi vigileremo sulla sua gestione. Non è possibile che un impianto inaugurato da un decennio si sia ridotto così come lo vediamo oggi. Dal primo giorno che mi sono insediato ho voluto vederci chiaro e, facendomi non pochi nemici, sono intervenuto revocando tecnici, dirigenti, chiesto chiarimenti sulle numerose anomalie riscontrate». In pratica la consegna del Giraud sarà l’inizio di una nuova era per il movimento sportivo e calcistico torrese. «E’ questa la mia intenzione. Il vero tema sarà come gestire il dopo. In questi anni, eccezion fatta per la parentesi del dottor Matachione, abbiamo assistito a gestioni scriteriate che hanno acuito le problematiche dell’impianto. Nessuna gestione seria, nessuna pianificazione. Questo pressapochismo deve finire, altrimenti tra dieci anni ci ritroveremo punto e a capo con un Giraud, di nuovo, cadente. Questo bisogna evitare assolutamente». E quale sarà il compito di cui l’Amministrazione comunale ed il sindaco, in primis, si farà carico? «Garantiremo che nessun avventuriero si faccia avanti per giocare sulla fede calcistica di un’intera città. Adesso più che mai. Con un Giraud pronto già immagino quanti imprenditori “fraudolenti” sarebbero pronti a gettarsi sul Savoia solo per tentare un ritorno economico. Questo modo di gestire il calcio non deve più esistere. Attendiamo proposte serie, senza alcun condizionamento, nel pieno della legalità. E saremo i primi a dare il benvenuto in questo senso. La rinascita del Savoia dovrà corrispondere con una nuova concezione di sport. Dovrà essere il volano per il recupero di fasce in difficoltà, dovrà avere una funzione sociale di traino, dovrà tornare ad essere un vanto per la nostra città. I problemi di Torre sono sotto gli occhi di tutti. Sta a noi cittadini superarli riconquistando la nostra dignità di torresi, vantandoci di esserlo. In questa città c’è troppa demagogia, si fa facile populismo, deve cambiare il clima». Sono già arrivate proposte in tal senso per la rinascita del Savoia? «C’è qualcuno che si è fatto avanti, ne attendiamo altri, ma ribadisco senza approssimazione, senza speculazione, accettiamo solo chi porta con se serietà e concretezza». Il resto dell´impiantistica sportiva Sport non solo calcio, non solo Savoia, le belle realtà di altri sport, a squadre ed individuali lottano, quotidianamente, contro la mancanza di strutture adeguate. Gli allenamenti spesso si svolgono in condizioni di emergenza solo grazie alla buona volontà di qualcuno, come dirigenti scolastici che concedono le proprie strutture. Sembra arrivato il momento per creare le base anche per una progettualità sull’impiantistica per gli altri sport. «E’ vero - evidenzia Starita -. E proprio per questo abbiamo costituito con l’istituto “Marconi” una scuola di formazione per riqualificare e riutilizzare le strutture presenti sul territorio. Inoltre ho recentemente incontrato l’assessore al ramo della provincia di Napoli per discutere sulle sorti del palazzetto dello sport presso l’istituto Cesàro mai ultimato. Abbiamo anche discusso di cifre e c’è una disponibilità di massima per intervenire. Costruire una struttura polifunzionale dovrebbe costare intorno ai 2 milioni di euro. Siamo, inoltre, intervenuti per riparare la palestra della scuola media di Via Gambardella. Lo scenario è ampio ma , proprio per evitare inutili spese, interverremo con oculatezza e progetti». RODOLFO NASTRO da TorreSette del 26 marzo 2010