A cura della Redazione
Il cantiere della cittadella commerciale di traversa Andolfi a Torre Annunziata è stato dissequestrato, come ampiamente riportato da questo giornale on line il 30 gennaio scorso. Lo stop dei lavori ed il conseguente sequestro, operato dalla Polizia Provinciale il 12 gennaio scorso, era stato motivato con la presenza di materiali inquinanti nella falda acquifera sottostante il suolo sul quale si stava costruendo il parco commerciale. Alla Società Oplonti srl, titolare del permesso di costruire sull´area dell´ex Aquila Prefabbricati, era stata contestata la mancata bonifica della falda e per questo il cantiere era stato posto sotto sigilli. Tuttavia, l´autorità giudiziaria ha respinto tale tesi, dal momento che un´eventuale bonifica della falda acquifera è di competenza del Ministero dell´Ambiente, essendo stata l´area classificata come Sito di Interesse Nazionale (SIN). Di seguito, pubblichiamo il comunicato ufficiale della Società Oplonti srl relativo all´intera vicenda. Il sottoscritto dr. Daniele Del Vecchio, in qualità di Amministratore Unico della società OPLONTI srl con sede in Potenza alla Via Londra, 77, titolare del Permesso di Costruire n° 34 del 23.12.2008, rilasciato dal Comune di Torre Annunziata per un progetto di ristrutturazione urbanistica e riuso funzionale dei volumi esistenti degli stabilimenti dismessi “Aquila Prefabbricati” siti in Torre Annunziata alla Via Traversa Andolfi, 45, per la realizzazione di un parco commerciale comunica che il sequestro dell’area, operato dalla Polizia Provinciale in data 12.01.2010, non è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari il quale, con provvedimento del 22.01.2010, ha disposto la restituzione dell’area alla OPLONTI, difesa dall’Avv. Guido Sciacca che ha dimostrato con grande professionalità la estraneità della stessa a quanto le veniva contestato. Si comunica inoltre che: - “il dissequestro dimostra che la OPLONTI ha agito nel rispetto delle regole in quanto non è soggetto responsabile della contaminazione della falda ma solo attuale proprietaria dell’area sulla quale peraltro non incombe alcun obbligo di porre in essere gli interventi ambientali e che la eventuale bonifica della falda acquifera è di competenza del Ministero dell’Ambiente, essendo stata individuata l’area come S.I.N. (sito di interesse nazionale)” - “inoltre quelli che vengono definiti rifiuti sono solo materiali inerti derivanti dalle lavorazioni edilizie, per i quali stiamo aspettando, da circa un anno, l’autorizzazione da parte della Regione Campania per un’ impianto mobile di frantumazione al fine di poterli riutilizzare all’interno del cantiere stesso così come previsto dalla normativa vigente” - “la OPLONTI è comunque determinata nel portare avanti l’iniziativa che ritiene decisamente utile e di fondamentale importanza per la città vista la grave emergenza occupazionale”.