A cura della Redazione
La crisi mondiale non risparmia neanche il settore della nautica da diporto, generalmente destinato a clienti facoltosi. E così anche il cantiere Ferretti di Torre Annunziata, il più grande del Meridione, si trova in difficoltà e la proprietà cerca di correre ai ripari, paventando una cessione delle quote societarie. Nel corso di un incontro in Prefettura tenutosi giovedì scorso tra le organizzazioni sindacali CGIL (rappresentata da Catello Di Maio e Antonio Carotenuto), CISL ( con Matteo Vitagliano e Luigi Napolano), e UIL (con Giuseppe Ferrara e Antonio Cirillo); l´assessore alle Attività Produttive del Comune oplontino, Antonio Gagliardi; il presidente della Tess-Costa del Vesuvio, Leopoldo Spedaliere; e l´amministratore delegato della Ferretti, Ferruccio Rossi, si è discusso del destino del cantiere nautico di via Terragneta. Dalla riunione sono emerse le difficoltà dell´azienda in questo periodo di congiuntura sfavorevole, legate soprattutto al calo di commesse dall´India, Turchia e Stati Uniti. Rossi ha rappresentato l´intenzione della società di cedere le proprie quote ad altri possibili acquirenti. Tra questi, la cordata più papabile sembrerebbe essere quella di Aprea-Pollio, che sarebbe pronta a rilevarne le quote. Lo stabilimento Ferretti di Torre Annunziata, che si sviluppa su una superficie di circa 125 mila mq, occupa 185 lavoratori, attualmente in cassa integrazione ordinaria a rotazione. Ed è proprio la sorte dei dipendenti a creare maggiore apprensione. La politica di ridimensionamento produttivo dell´azienda potrebbe andare a ricadere negativamente sugli operai e le loro famiglie, peggiorando ulteriormente la già grave crisi economica che attanaglia la città. Preoccupati i sindacati, che chiedono a gran voce il mantenimento dei posti di lavoro. Tuttavia, è importante chiarire che l´attività del sito non verrebbe dismessa, bensì cambierebbe solo la proprietà. L´amministratore della Ferretti, dott. Russo, ha ribadito che la società non abbandonerebbe completamento il sito oplontino, bensì se ne servirebbe per un service point ed il rimessaggio delle proprie imbarcazioni. Ovviamente, la crisi della Ferretti finisce col ripercuotersi anche sull´indotto, accrescendo così la precaria situazione occupazionale del nostro territorio. Il 10 febbraio è previsto un altro incontro in Prefettura per ridiscutere della questione. Queste due settimane potrebbero essere utili alla società Ferretti per concludere il passaggio di proprietà.