A cura della Redazione
L’Associazione Italiana Contro la Violenza negli Stadi, presieduta da Rosario Iannucci, sarà protagonista di una giornata davvero speciale all’ospedale “Santobono Pausilipon” di Napoli. Per la ricorrenza della Befana, il 6 gennaio 2010, l’A.I.Co.Vi.S. ha organizzato “Una giornata di solidarietà in corsia”, in cui giornalisti, calciatori e sportivi, consegneranno dei doni ai bambini ricoverati nel nosocomio partenopeo. L’iniziativa rientra nell’ambito del “Festival del Calcio in Tour”, rassegna allestita dal sodalizio del presidente Iannucci, che, attraverso un viaggio itinerante, diffonderà in giro per l’Italia il messaggio di fair play e di pace che deve caratterizzare il mondo del calcio e lo sport in generale. Mostre fotografiche, convegni, iniziative editoriali e di solidarietà verranno allestite nelle città in cui farà tappa il Tour. Una kermesse che ha avuto il sostegno dell’Unicef, della Lega Calcio, della Figc e Figc Settore Giovanile e Scolastico, della Regione Campania e Provincia di Napoli, del Comune di Napoli e dell’Istituto Bartolo Longo di Pompei. Di seguito riportiamo gli auguri speciali che l´A.I.Co.Vi.S. formula a "tutti gli uomini di buona volonta" attraverso il collega Maurizio De Santis, responsabile della comunicazione della benemerita associazione. Per convenzione si dice che questo sia il periodo dell’anno in cui tutti sono più generosi. Alcuni sinceri, altri ci provano. Altri ancora fanno finta oppure se lo impongono per non sembrare sgradevoli e fuori contesto. Sarà perché la tradizione alimenta consuetudini buone per mettersi in pace la coscienza per un po’. Sarà perché quando si rinnova il miracolo della Natività, che lascia i bambini a bocca aperta davanti al presepe e disegna sul loro volto un’espressione di candida meraviglia, qualcosa si muove pure nel cuore di chi conosce il sapore del disincanto. Sarà perché Capodanno è dietro l’angolo e, quando si avvicina la fine di qualcosa, nemmeno le libagioni della tavola bastano per stordire il senso di ansiosa e speranzosa inquietudine che accompagna il trapasso dei desideri. Sarà quel che sarà, noi dell’Aicovis ci auguriamo che la polvere di stelle di Babbo Natale e il profumo degli abeti che luccicano nelle case, lungo le strade inducano a più miti consigli i protagonisti della scena pubblica italiana. Quelli che confondono il consenso popolare con l’immunità assoluta e quelli che, invece, il consenso popolare vorrebbero sovvertirlo con manovre di Palazzo. Quelli che indossano la toga, non solo per professione, puntano l’indice e sputano sentenze ma in ogni ruga hanno un silenzio troppo duro da raccontare. Quelli che, se va bene, vanno avanti con mille euro al mese e quelli che misurano il valore di una persona dal conto in banca o dal titolo sulla targhetta. Quelli che arrivano in Italia con la patente di “speciale” e, strapagati senza vergogna, si accorgono che non basta una dialettica spiccia, aggressiva, saccente e irridente per cadenzare il ritmo di successi tutt’altro che “speciali”, nel Belpaese come in Europa. Quelli che pensano di essere talenti e, loro malgrado, capiscono che non serve saper calciare una palla e far gol per conquistare la folla. Perché l’umore della folla, becera o competente, è mutevole e non perdona nemmeno i fenomeni, qualunque sia il colore della pelle. Quelli che seduti in Tribuna o nel ventre dello stadio dimenticano di essere presidenti di Società, si segnalano per i modi poco urbani delle loro azioni e confondono educazione, rispetto dell’avversario e fair play con gli slogan del buonismo. Quelli che, con larga estensione interpretativa e fino a quando non ci scappa il morto, ritengono una multa salata un provvedimento adeguato a sanzionare la gazzarra scatenata da opposte tifoserie “alleate” contro le forze dell’ordine, il lancio di bombe carta sugli spalti, la sospensione forzata di una partita di calcio (questa volta per l’intervento dell’autorità di Pubblica Sicurezza, non di tifosi come già accaduto in un altro derby tra Roma e Lazio). Quelli condannati e quelli in attesa di giudizio perché s’erano messi in testa una cupola in grado di condizionare le sorti di un campionato, le carriere dei calciatori e le designazioni degli arbitri fino a indirizzare le direzioni di gara. Quelli che, privati cittadini e sportivi, decideranno di essere al fianco dell’Aicovis per donare un sorriso e regalare una giornata speciale ai bimbi del Santobono nell’iniziativa in programma durante le festività natalizie. Pace in terra agli uomini di buona volontà e auguri a tutti coloro che credono, ancora, nel potere di un piccolo gesto d’amore che aiuta a sentirsi meno soli. A non fare sciocchezze. MAURIZIO DE SANTIS