A cura della Redazione
Sono particolarmente contento di scrivere queste righe perché riguardano un’iniziativa, alla quale ho aderito con entusiasmo, che fa del connubio sport e solidarietà una ragione fondamentale: si tratta dell’Associazione “Io nuoto per Gianca” che da tempo, attraverso manifestazioni sportive nei mari più belli d’Italia, si occupa di raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle lesioni al midollo spinale. Il 18 luglio nuoterò dall’Asinara a Stintino, un tratto splendido e incontaminato, insieme a campioni dello sport e appassionati che ogni anno si ritrovano per rinnovare la partecipazione ad un progetto utile ed intelligente. Come più volte ho potuto constatare, spesso la società civile mostra una sensibilità ed una capacità di partecipazione ai problemi della disabilità che non trovano pieno riscontro nell’azione dei governi. Penso, con delusione, alla decisione di non aumentare le multe per le aziende che non rispettano il collocamento obbligatorio delle persone con disabilità, oppure alle difficoltà che incontrano nelle scuole i cosiddetti “minorati sensoriali” che ancora oggi, a nove anni dall’emanazione della legge 69 del 2000, non possono usufruirne perché il Ministero dell’Istruzione ritarda nel dar corso alle modifiche previste dal regolamento attuativo. Sono questioni burocratiche, lungaggini amministrative che però per noi disabili si traducono in difficoltà quotidiane, non solo pratiche ma anche emotive, e rivelano il ritardo culturale che ancora caratterizza il lavoro dei nostri legislatori. Queste difficoltà hanno ispirato e ancora ispirano il Giro d’Europa a Nuoto. Sono ormai arrivato alla vigilia della quarta tappa che mi vedrà impegnato, tra il 29 luglio e il 6 agosto, nell’attraversamento del Canale della Manica. Si tratta di una storica traversata che da sempre appassiona e affascina nuotatori esperti e semplici amanti del nuoto e del mare. Nel mio progetto la distanza che separa l’Inghilterra dalla Francia assume ancora di più un valore simbolico, le difficoltà del mare sono gli ostacoli da affrontare per una piena e definitiva integrazione del mondo dell’handicap con il mondo cosiddetto normale, fino alla realizzazione di una società che consenta a tutti pari diritti e pari dignità. In questa impresa sarò accompagnato e assistito da Filippo Tassara, figura fondamentale per il nuoto di fondo italiano e, lo dico con orgoglio, caro amico dai tempi del Giro d’Italia. Non nascondo un po’ (anzi molta) di preoccupazione per le difficoltà che mi aspettano, ma come sempre sono spronato dall’affetto e dall’appoggio concreto del Circolo Canottieri Aniene, della Fondazione Roma e dell’Italbrokers. Per questo ringrazio il presidente Malagò, il prof. Emmanuele Emanuele, Stefano Giovannini, e quelle istituzioni, enti locali, associazioni e circoli, fatti di persone straordinarie che, con il loro sostegno e la loro attenzione mi hanno dimostrato che tutto ciò per cui io combatto oggi per loro rappresenta una priorità da sempre. SALVATORE CIMMINO da TorreSette