A cura della Redazione
Pubblichiamo, di seguito, la lettera inviataci dalle suore Missionarie Comboniane di Torre Annunziata. Il testo, elaborato a margine della riunione della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia, svoltasi a Firenze il 29 maggio scorso, stigmatizza l´indirizzo della politica attuata dal Governo Berlusconi, e in particolar modo dal ministro Roberto Maroni, volta a respingere gli immigrati a largo delle coste italiane. Non vogliamo essere tra i complici di questo furto! Non accettiamo e mai accetteremo che il nostro Paese continui a rubare vite e futuro alle storie di migliaia di migranti. Noi missionari abbiamo visto il mondo dall’altra sponda del Mediterraneo e ci è stato donato di udire e toccare speranze e miserie. Di queste ultime le cause sono spesso da rintracciare in questa sponda del mare. Lo sfruttamento delle risorse, la produzione e vendita di armi, l’iniquità del sistema economico e gli interessi politici dei potenti, congiurano per creare le condizioni dell’impoverimento dei popoli. Per questo ci tradiremmo se passassimo sotto silenzio quanto sta accadendo nel nostro Paese. In lettere precedenti abbiamo avuto modo di denunciare le derive democratiche ed i meccanismi di esclusione che colpiscono le fasce più vulnerabili della nostra società. Tra queste hanno per noi particolare eloquenza i migranti e specialmente coloro di origine africana. Denunciavamo il ‘virus’ che ha seriamente infettato lo sguardo e lo spirito di porzioni significative della nostra società italiana. Ciò ha stravolto la complessità del fenomeno migratorio costituito da persone che chiedono di costruire un altro futuro. Ribadiamo che il processo migratorio non può e non deve essere contrabbandato come problema di ordine pubblico e dunque inserito nell’ambiguità del fuorviante discorso sulla sicurezza. Riteniamo che sia un grave crimine rubare la dignità e la storia di chi, come i migranti, incarna la speranza in un futuro differente per tutti. Essi ci troveranno sempre e comunque dalla loro parte per scrivere con loro una storia per tutti. Ogni volto che incontriamo è anche il racconto del nostro cammino come singoli e come società. In realtà i migranti raccontano di noi e del nostro mondo! L’unico libro quindi che dovremmo scrivere è quello dell’ospitalità ricevuta gratuitamente e ora in dovere di donarla a piene mani. La lettera vera è quella che la gente ha scritto in noi, missionari migranti in Africa ed altrove. Siamo stati ‘scritti’ dai volti e dalle storie che qui da noi, da tempo ormai, vengono spesso respinte. …Sopra il cuore firmano le genti un patto eterno di pace e fraternità… (Jorge Carrera Androade) …Tu non sai niente di me. Né da dove vengo Né perché mi trovo nella tua patria… (Nemàt Mirzazah-poeta esule iraniano) Documento CgpCimi