A cura della Redazione
Lo scompenso cardiaco, che in Italia colpisce circa 600.000 persone, è al centro dell´accordo siglato oggi tra Novartis e ANMCO, per il quale la multinazionale farmaceutica, leader nell´area cardiovascolare da oltre 50 anni, riconoscerà all´Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, un contributo di circa 1.000.000 di euro. ANMCO destinerà tale contributo ad attività di supporto ai progetti di ricerca in una delle patologie più temute per rilevanza epidemiologica e per tasso di mortalità. Si stima infatti che lo scompenso colpisca l´1-2% della popolazione nei Paesi occidentali, prevalenza destinata a raddoppiare nei prossimi 25 anni, come conseguenza dell´aumento dell´età media della popolazione, del più alto tasso di sopravvivenza dopo l´infarto, e dell´incremento dei fattori di rischio, quali ipertensione e diabete. In Italia lo scompenso rappresenta la terza causa di ospedalizzazione (il 20% di tutti i ricoveri per patologie cardiovascolari) per un totale di 200.000 ricoveri all´anno (con una degenza media di 9 giorni) con costi per il Ssn pari a circa 400 milioni di euro all´anno. La patologia è gravata da un alto tasso di mortalità, che nel nostro Paese raggiunge il 15%. Grazie a questo contributo, ANMCO potrà coinvolgere in attività di ricerca giovani laureati che, dopo un corso di formazione ad hoc, faranno tirocinio in circa 30 centri cardiologici distribuiti sul territorio nazionale, supportando i ricercatori nelle attività legate alla conduzione di trial clinici. A questo proposito dichiara Attilio Maseri, Presidente della Fondazione ANMCO per il Tuo cuore-HCF: "Questo accordo con Novartis ci consentirà di migliorare il livello qualitativo della ricerca clinica nei centri cardiologici italiani, favorendo lo sviluppo di nuove conoscenze su una condizione patologica così grave e frequente. Per implementare progetti ad alto standard qualitativo è indispensabile che ai cardiologi si affianchino risorse umane specializzate, in grado di supportare il personale medico nelle attività di ricerca clinica". L´accordo con ANMCO conferma il costante impegno di Novartis nell´area cardiovascolare, che recentemente ha portato all´introduzione della prima innovazione terapeutica per l´ipertensione da oltre 15 anni: il primo inibitore diretto della renina, per il quale l´Italia ha svolto e continua a svolgere un ruolo di primo piano sia per la sperimentazione clinica sia per l´attivita´ produttiva. Infatti oltre il 50% degli studi registrativi di aliskiren sono stati svolti nel nostro Paese e allo stabilimento di Torre Annunziata (NA) e´ stata assegnata la produzione del farmaco per tutti i mercati, tranne gli Stati Uniti.