A cura della Redazione
Sono tante le storie legate alla tragedia che ha sconvolto l’Abruzzo. Il terremoto ha seminato morte, distruzione, dolore ed angoscia, soprattutto negli sfollati, costretti a dire addio alle persone care scomparse, alle loro case, costruite con tanti sacrifici, alla normalità della vita quotidiana. Emozione e commozione hanno pervaso l’animo di tutti noi, spettatori dell’immane catastrofe consumatasi alle pendici del Gran Sasso. Tra quelle tante storie c’è, purtroppo, anche quella di Valentina e del piccolo Andrea, che avrebbe compiuto 3 anni il giorno di Pasqua. Vi chiederete perché parliamo proprio di loro. Ebbene, Valentina ed Andrea erano moglie e figlio di Stefano Esposito, 35 anni, maresciallo della Guardia di Finanza a Genova, nato a Torre Annunziata. La famiglia Esposito si trovava nel paesino di Villa Sant’Angelo, uno dei tanti comuni colpiti dal sisma. Erano lì per le vacanze pasquali, che avrebbero poi trascorso anche a Torre, insieme ai parenti. Quando la terra ha iniziato a tremare, la loro casa si è sgretolata riducendosi ad un cumulo di macerie. Stefano, per fortuna, è stato estratto vivo, ma per Valentina ed Andrea non c’è stato nulla da fare. I soccorritori hanno lavorato per ore, scavando anche nella notte, nella speranza di poterli trovare ancora vivi. Ma il destino, in questo caso, è stato a loro avverso. «Papà sono Stefano. Mi hanno tirato fuori vivo dalle macerie per miracolo. Ora sono in ospedale, ma non so niente di Valentina e del bambino, ho paura che siano rimasti sotto la casa». Queste le parole, quasi tristemente profetiche, pronunciate dal finanziere al padre Andrea. Parole che testimoniano il dramma di tutti quelli che, in un istante, hanno perso l’amore di una moglie e la gioia di veder crescere il proprio figlio. BENNI GAGLIARDI