A cura della Redazione
Uscirà nelle sale cinematografiche, il prossimo 20 marzo, “Fortàpasc”, il lungometraggio, prodotto dalla 01 Distribution, del regista Marco Risi che racconta la vita del giornalista del Mattino Giancarlo Siani barbaramente ucciso dalla camorra. Era il 23 settembre del 1985 quando, poco dopo aver compiuto 26 anni, appena giunto a casa con la sua Mehari, Giancarlo Siani fu ucciso in via Vincenzo Romaniello al Vomero. Aveva da poco lasciato la redazione centrale del quotidiano all’epoca diretto da Pasquale Nonno. “Fortàpasc” ricalca la pronuncia napoletana di “Fort Apache”, richiamo al film western utilizzato dal sindaco di Torre Annunziata di allora per descriverne la drammatica situazione partenopea, pochi giorni prima dell’assassinio di Siani. Il film ripercorre la storia del giovane cronista dagli inizi della sua carriera fino alla morte e ne descrive con particolare dovizia gli ambienti in cui lavora. Grazie a Rai Cinema e alla Bi. Bi. di Angelo Barbagallo, la sceneggiatura scritta da Andrea Purgatori, dallo stesso Risi e da James H. Carrington, sarà finalmente trasposta in immagini. Nei panni del giornalista il giovane attore Libero De Rienzo. «Le scene del film girate a Torre Annunziata - dice l’assessore alla Sicurezza ed ex ispettore del commissariato di polizia, Giuseppe Auricchio - hanno su di me un impatto molto forte che mi fa ritornare in dietro con la mente di molti anni, quando il giovane Giancarlo si recava spesso al commissariato per attingere notizie. Siani - continua - non deve essere considerato un eroe ma un giovane cronista che amava il suo lavoro e lo svolgeva raccontando la realtà dei fatti e la verità. Ho un ottimo ricordo di lui: un giovane educato e volenteroso». L’ispettore Auricchio, tra l’altro, è stato in prima linea nelle indagini per l’uccisione del giornalista. «Ho condotto le indagini per un lungo periodo. Cos’è cambiato da allora? Praticamente nulla. Dopo Siani si attendeva una svolta ma, nonostante la buona volontà delle varie amministrazioni che si sono succedute, lo scenario è rimasto identico: disoccupazione e realtà difficile. L’unica differenza è il malaffare tra politica e camorra che oggi mi sento di dire che non esiste». Molte scene del film sono state girate a Torre Annunziata e hanno avuto come scenario il centro storico e più precisamente il quartiere “Provolera”, all’esterno dello Spolettificio, e la zona del porto torrese. m.s. Guarda il trailer nella sezione "Video" di torresette.it