A cura della Redazione
«Chiediamo un aiuto per i minori a rischio» Egregio direttore, abbiamo letto il recente articolo pubblicato sul vostro giornale in riferimento al cortometraggio realizzato dai ragazzi del Rione “Provolera” nell’ambito del progetto “Emera”. Siamo un gruppo di operatori ed ex operatori del Servizio Civile afferenti all’Associazione Arci Oplonti-il Teatrino di via Zuppetta, e volevamo lanciare un appello a quanti leggono questo giornale, sperando che questo grido d’aiuto arrivi anche a chi di dovere ai piani alti. Da anni l’Arci Oplonti opera in uno dei quartieri più a rischio di Torre Annunziata, completamente abbandonato dalle istituzioni, con minori difficili, provenienti da famiglie multiproblematiche, che la società, il quartiere, la città respinge quotidianamente in uno stato di emarginazione e isolamento difficili da contrastare. I bambini che afferiscono alla nostra sede sono bambini difficili che hanno bisogno di figure di riferimento per poter sperare di avere un futuro migliore ed evitare di andare incontro ad un destino già segnato. Hanno bisogno di attenzioni e di affetto, di poter conoscere e comprendere i valori fondamentali della nostra società. Attualmente, la sede offre ai minori un servizio di supporto scolastico e attività di intrattenimento ludico-ricreative, che spesso si traducono in atti di violenza e di sistematica distruzione della stessa sede e del suo arredamento. Già, perché noi operatori, con gli scarsi mezzi finanziari a disposizione, abbiamo provato più volte a proporre attività di gioco ma dal momento che non disponiamo di giochi da tavolo, né di materiale ludico, né di computer, né di altri mezzi, risulta davvero difficile attrarre l’attenzione dei bambini, che, sia per l’età, sia per la particolarità del caso, finiscono spesso per lasciarsi andare ad eccessi. Ebbene, a causa di queste difficoltà l’Arci Oplonti rischia di chiudere. Abbiamo veramente bisogno d’aiuto dopo aver combattuto anni di lotta all’insegna dell’impegno e della solidarietà, sempre a fianco dei più deboli. In particolare, avremmo bisogno di aiuti economici per la ristrutturazione della sede ed il suo ammodernamento, avremmo bisogno di giochi e materiale di cartoleria (penne, quaderni, pastelli, das, tempere e quant’altro) e soprattutto di un aiuto reale, ovvero di persone che diano una mano nelle attività della sede, anche per qualche ora alla settimana. Siamo ancora convinti che sia possibile cambiare qualcosa, forse ci illudiamo, forse è perché siamo ancora in un’età in cui si è convinti di poter cambiare il mondo e si è estranei a certi giochi di potere… Inoltre, volevamo sottolineare che è fin troppo facile prendersi i meriti di un’iniziativa senza sporcarsi le mani, anzi restando a guardare piuttosto che scendere in trincea (e con questo facciamo riferimento alla miopia di certa classe politica). Difatti, non capiamo perché, pur operando con minori a rischio in uno dei quartieri ghetto di Torre Annunziata, non abbiamo mai avuto il sostegno delle Istituzioni e quanto meno dei Servizi Sociali, che, in pratica dovrebbero occuparsi proprio dei più deboli. Pensiamo che i minori del quartiere “Provolera” necessitino di un aiuto continuativo, di un maggior interesse da parte delle Politiche Sociali, perché è solo investendo sulle persone, sulla loro educazione e sul tentativo di cambiare la mentalità di una parte della popolazione che si può vincere l’illegalità, l’ignoranza e la sopraffazione in cui versa la nostra città da un po’ di tempo a questa parte. Siamo vicini al Natale, noi speriamo che questo appello sortisca l’effetto dovuto sia presso le Istituzioni che nelle persone comuni che vorranno esserci vicine. Ci piace pensare che, se riusciremo a salvare almeno uno solo di quei bambini, il nostro operato non sarà stato vano e forse neppure questa lettera.Per contributi, si possono effettuare versamenti sul conto corrente postale n. 16314825. Roberta Sorrentino, Valentina Casciello, Antonella Esposito, Elvira Longobardi, Davide Vetturino, Federico Montella