A cura della Redazione
II contribuenti torresi stanno ricevendo, in questi giorni, i bollettini di conto corrente per il pagamento dell’Ici. E’ bene fare subito un chiarimento: tutti i contribuenti in possesso di un’abitazione principale (per abitazione principale deve intendersi quella nella quale il contribuente, che la possiede a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, vi dimora abitualmente), sono esentati dal pagamento dell’imposta comunale su tali immobili e relative pertinenze. Ciò in base al decreto legge del governo Berlusconi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 maggio scorso, che contiene le disposizioni finanziarie nonché le procedure per l’esenzione del pagamento ICI sull’abitazione di residenza. Il decreto che finanzia l’abolizione completa dell’imposta sugli immobili ha già sollevato, però, una serie di obiezioni da parte di amministrazioni locali e delle associazioni Anci e Legautonomie per le difficoltà che può provocare alla gestione finanziaria e di cassa degli Enti Locali, nonché all’erogazione di vari servizi comunali. Infatti, il decreto non prevede date certe per i trasferimenti dello Stato ai Comuni a compensazione del mancato introito, limitandosi a stabilire che “entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, saranno stabiliti criteri e modalità per l’erogazione del rimborso ai Comuni”. E’ il caso di ricordare che al 30 giugno scadono le rate semestrali dei mutui degli Enti Locali, oltre alle scadenze mensili ordinarie, e in molti casi i pagamenti venivano effettuati con l’introito dell’acconto Ici in scadenza a giugno. Il suo mancato gettito e la nebulosità dei trasferimenti statali in compensazione, comporteranno gravi rischi e costi finanziari per l’intero sistema delle autonomie locali, determinando un ritorno del centralismo fiscale. Ma ritorniamo alle cose di casa nostra. Chi avesse ricevuto in questi giorni l’avviso di pagamento dalla società Equitalia, non deve tenerne in nessun modo conto e non dovrà, quindi, pagare l’imposta. Diversamente, i proprietari di prime case nelle quali non hanno la loro residenza, o quelli in possesso di altri tipi di immobili devono pagare la rata di acconto Ici entro il 16 giugno prossimo, applicando l’aliquota ordinaria del 7 per mille. Ma quanto prevedeva di incassare il comune di Torre Annunziata dal gettito dell’imposta comunale sugli immobili? Innalzando l’aliquota al 6 per mille per le abitazioni principali (l’anno scorso era del 5,3), l’Ente di via Dante contava di incamerare all’incirca 3,5 milioni di euro, più 250 mila euro proveniente dalla lotta all’evasione. Ora resta da stabilire a quanto ammonta il gettito per il mancato introito dell’Ici sulle abitazioni principali, in modo che il comune oplontino possa richiedere l’intervento compensativo dello Stato. Inoltre dovrà quantificare anche il mancato introito dovuto alla non applicazione dell’aumento dello 0,7 per mille, per poter poi apportare in bilancio gli aggiustamenti del caso. Restando in tema di tasse, va messo in risalto la dichiarazione del ministro dell’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi. «E’ giusto che i cittadini della Campania - ha detto -, afflitti dal problema dell’immondizia, non paghino la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Su questo bisognerà fare subito una riflessione». Poche parole, quelle del ministro, che hanno fatto sobbalzare dalle poltrone i primi cittadini dei comuni della Campania alle prese con l’emergenza spazzatura. Le dichiarazioni di Rotondi, infatti, sono suonate come una minaccia per le casse dei Comuni, in deficit da mesi per fronteggiare gli alti costi dell’emergenza rifiuti. «Se per il nostro Comune non avesse significato il dissesto finanziario - afferma il sindaco di Torre Annunziata Giosuè Starita - avremmo già abolito noi la tassa sui rifiuti. Se alla proposta del ministro Rotondi - conclude Starita - fa seguito un maggior trasferimento dello Stato che vada a compensare il mancato gettito proveniente dalla Tarsu, stimabile in 4,5 milioni di euro, allora sarò il primo a condividere quando dichiarato dal ministro». ANTONIO GAGLIARDI