A cura della Redazione

«Ho letto le dichiarazioni di Pierpaolo Telese durante un incontro pubblico. Nel corso della nostra decennale storia politica abbiamo sempre dimostrato di non essere mai stati colti dal virus del trasformismo. Noi siamo quanto di più lontano dal Partito Democratico, dagli uomini che a livello locale lo rappresentano e dalle logiche trasformistiche messe in campo dal sindaco uscente e da diversi membri del suo partito nella scorsa legislatura».

Lo afferma Ciro Alfieri, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali che si terranno a Torre Annunziata l'11 giugno. L'ex assessore della giunta Starita, replica ad uno dei suoi sfidanti (per ora, oltre a Telese e Alfieri, c'è anche Vincenzo Ascione sostenuto dal centrosinistra) dopo quanto affermato da Telese durante la presentazione del Movimento Democratico e Progressista-Articolo Uno. In quell'occasione, l'avvocato aveva sottolineato come i suoi avversari «si presentano con due coalizioni diverse ma state pur certi che appena dopo le elezioni troveranno il modo per mettersi insieme».

«Noi siamo alternativi - prosegue Alfieri -. Fanno poi sorridere le parole di Telese visto che la sua storia politica affonda le radici nel Pd. Adesso si dichiara di DEMA (la lista del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ndr) ma precedentemente ha fatto parte prima del Pci e poi del Pds e dei Ds ed ha condiviso con tanti membri delle varie amministrazioni passate percorso politico ed interessi. La sua candidatura è sostenuta da figure della politica nazionale che rappresentano la storia del Pd a livello regionale. Sembra più semplice che sia lui ad apparentarsi - conclude Alfieri -, in caso di ballottaggio, con quella parte politica considerato che con loro ha condiviso interessi e tessera di partito».

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