A cura della Redazione
Pubblichiamo di seguito la nota inviata da Ciro Alfieri, ex assessore del Comune di Torre Annunziata ed attuale responsabile Enti Locali della Segreteria provinciale di Centro Democratico. Egregio Direttore, dopo aver letto le interviste al segretario cittadino del PD, Ciro Passeggia, e al consigliere Raffaele Ricciardi, sempre del PD, pubblicate su un giornale on line, ritengo doveroso fare alcune brevi considerazioni, che ritengo utili al dibattito politico in corso a Torre Annunziata. Prima considerazione. Dalle affermazioni del segretario cittadino del PD, emerge una concezione del suo partito chiusa a qualsiasi incontro con le altre compagini del centrosinistra e anche con le altre componenti culturali che costituiscono il Partito Democratico. Forse hanno dimenticato che il Partito Democratico non è il Partito Comunista ma un nuovo partito che sta faticosamente tentando di superare i conflitti identitari e le logiche da “club di eletti” che hanno consegnato la sinistra alla sconfitta da ormai oltre mezzo secolo. Il Partito Democratico è nato proprio dalla confluenza di culture e storie politiche diverse e per anni contrapposte in nome di un comune interesse democratico. Pertanto dovrebbe essere un partito aperto per definizione e non una congrega di pochi eletti padroni delle tessere. Perciò Matteo Renzi ha giustamente deciso che alle primarie votano anche i non iscritti o no? In entrambe le interviste emerge una concezione proprietaria del partito in cui aleggia la paura che aprendosi a tutte le forze che si riconoscono nel centrosinistra e aprendo lo stesso Partito Democratico a coloro che intendono aderire senza sostenere esami di purezza da parte di improbabili esaminatori, si rischia di perdere il possesso del giocattolo/partito. E’ un vecchio vizio minoritario che guarda sempre al dito e mai all’orizzonte. Seconda considerazione. In entrambe le interviste si parla sempre per affermazioni senza mai argomentare quello che si afferma né citare fatti chiari a loro sostegno. Anche questo è un vecchio vizio molto praticato nei regimi totalitari. Le affermazioni fanno sparire i fatti. E per non spiegare i fatti né rispondere delle scelte fatte, si individua un nemico esterno che non è nel fronte avverso (centrodestra) ma nel proprio schieramento, così tutti si sentono maggiormente minacciati e serrano le fila. Cioè invece di interrogarsi sui fatti si schierano per logiche di appartenenza. E in questo caso i fatti non sono più necessari ma bastano velate insinuazioni, utili a suscitare maldicenze e malumori o ad aizzare le tante piccole cattiverie di coloro che invece di interrogarsi sulle cause della propria sconfitta politica si sentono offesi dal successo politico altrui. La presunzione di purezza, onestà, competenza, intelligenza, rettitudine, ecc., purtroppo fa di questi scherzi. Anche questo è un vecchio vizio di chi ritiene di appartenere a una schiera di eletti e poi si rammarica della sconfitta politica che viene sempre dal mancato voto degli impuri. La demonizzazione del competitore politico può essere sicuramente utile a distruggere ma non a guadagnare voti. I voti si conquistano convincendo coloro che non ti votano e non dialogando esclusivamente con coloro che ti votano già. Terza e ultima considerazione. Parliamo dei fatti. Entrambe le interviste pongono come pregiudiziale per aprire le porte del partito alle altre forze politiche l’esclusione di “Centro democratico”. Dicono chiaramente di aver lavorato a questo scopo dialogando con tutti ma che a tutt’oggi non ci sono riusciti. Ma non dicono perché hanno una posizione così ostativa nei confronti della prima forza politica della città. Una campagna denigratoria sistematica costruita sul non detto, su vaghe allusioni, sul sembra, si dice, è probabile, forse, ecc., che a tratti ha raggiunto vere e proprie forme di istigazione all’odio. Ma la sostanza dove sta? Nelle interviste in questione si parla della vecchia Giunta come di una compagine “condizionata da interessi clientelari ed elettorali” che hanno determinato l’invio della Commissione di accesso. Sinceramente mentre si capisce il termine clientelare non si capisce cosa si sia voluto dire con il termine elettorale. Penso che sia interesse di chiunque si occupi di politica misurare il successo della propria azione amministrativa dal successo elettorale. O forse è un “lapsus freudiano” per giustificare a se stessi il proprio insuccesso elettorale? E poi ci si riferisce a tutti i partiti della maggioranza o solo a “Centro democratico”? Perché se sono tutti i partiti della maggioranza allora non si capisce perché poi si intende allearsi con tutti ma non con “Centro democratico”. E in entrambi i casi per evitare una criminalizzazione strisciante e assolutamente ingiustificata dell’intera vecchia Giunta andrebbero citati i fatti clientelari e elettorali di cui si parla. E innanzitutto andrebbe precisato anche il perché tutti questi fantomatici interessi (messo che ci siano) non sono stati ritenuti sufficienti a determinare lo scioglimento del Consiglio Comunale né hanno prodotto a tutt’oggi alcuna rilevanza penale come forse si aspettavano sia Ricciardi che Passeggia. Magari le èlite di “unti dal Signore”, possono non essere bravi a ottenere il consenso elettorale ma bravissimi a ordire congiure di corridoio. Purtroppo non sempre queste congiure riescono e quasi mai producono consenso elettorale. I fatti e non le insinuazioni sono più chiari e più semplici. Il Partito Democratico e prima ancora gli ex PCI poi DS hanno governato questa città per lunghi anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Hanno poi tentato di affossare la prima amministrazione “Starita”, democraticamente eletta costringendo il Sindaco (da sempre uomo di centrosinistra) ad uscire dal suo partito (il PD) per salvare l’amministrazione ed evitare l’ennesimo commissariamento a questa città. Hanno poi candidato contro il loro Sindaco l’ex candidato Sindaco di “Forza Italia” con un’operazione di trasformismo smaccata (altro che coerenza e purezza) e hanno perso una seconda volta riducendo il PD ai minimi termini. Hanno poi tentato una seconda volta di causare lo scioglimento del Consiglio Comunale agitando fatti che la Commissione di accesso non ha trovato. Adesso ci tentano una terza volta tentando di spaccare la maggioranza uscita dalle urne, agitando fantasmi di fatti inesistenti e additando all’indice “Centro democratico” senza fatti e senza prove in barba a ogni seria dialettica democratica agitando illazioni utili solo a creare sfascio politico e istituzionale. Mi si consenta infine di spendere poche parole sul lavoro fatto dal sottoscritto in qualità di assessore alle politiche sociali i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti e forse più di ogni altra cosa, suscitano il fastidio dei miei detrattori. Questo assessorato dal 1994 e fino al 2007 è stato totale appannaggio prima dei DS, poi PDS e successivamente PD che deteneva l’assessorato e il dirigente, che veniva nominato con incarico diretto e senza alcuna procedura di evidenza pubblica. Quando il sottoscritto è subentrato nella carica ha trovato un settore al tracollo e un ufficio di Piano inesistente. Ci sono voluti anni di duro lavoro per rimettere in sesto il settore e assicurare i servizi ai cittadini più vulnerabili del nostro territorio intercettando risorse provinciali, regionali e nazionali. Ribadisco i servizi per centinaia di cittadini e non le clientele. Tutto questo salvaguardando i livelli occupazionali e le situazioni pregresse. Quindi nessuna politica clientelare salvo le persone che già erano in servizio al mio arrivo. Persone che se erano stati clienti di qualcuno erano stati clienti di coloro che mi avevano preceduto. Ultima considerazione. “Centro democratico” è un partito di centrosinistra a livello nazionale ed è il primo partito di Torre Annunziata e il principale sostenitore dell’amministrazione in carica. Non deve superare nessun esame di idoneità da parte di alcuno, tantomeno da coloro che sono usciti sconfitti dal responso delle urne. La dialettica politica si costruisce con il dialogo e con la coerenza dei comportamenti. Noi abbiamo sostenuto Giosuè Starita quando lo abbiamo candidato quale nostro Sindaco e lo sosteniamo oggi in tutte le sue scelte. Tra soggetti pensanti può capitare che ci siano divergenze di opinione che hanno necessità di trovare una sintesi. A questo serve la politica, il resto è “voler prendere acqua dalla luna”. Ciro Alfieri Resp. Enti Locali Segreteria Provinciale Centro Democratico