A cura della Redazione
«Signor Presidente, venga a trovarci». E´ l´invito lanciato da Pasquale Guarriera (foto) attraverso una lettera indirizzata al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «Torre Annunziata ed i suoi cittadini, nel ricordarLe i suoi anni di presenza e di lotte a difesa del lavoro e per i lavoratori negli anni ´50/´70 a Napoli e nella allora fiorente città della pasta e della siderurgia, oggi ha bisogno di una Sua visita-lampo - scrive Guarriera -. Il motivo lo conoscerà: ilì porto di Torre Annunziata, il terzo più importante scalo marittimo della Campania, che dopo la Seconda guerra mondiale divenne uno dei pilastri dell’economia torrese, sta per perdere il suo ruolo di volàno dello sviluppo della città. Oggi, purtroppo, - prosegue Guarriera - rischia di essere cancellato dall’utilizzo dei 337 milioni di euro elargiti dalla Comunità Europea, per interventi previsti per il Porto di Napoli e Castellammare di Stabia, lavori che devono decollare entro 8 mesi, e che dovranno produrre (previsioni) ben 40.000 posti di lavoro in 6 anni». L´esponente dell´associaizone Torre nel Cuore ricorda al Presidente della Repubblica che «Torre Annunziata soffre da oltre 20 anni un degrado economico e occupazionale, cosa che Lei ben conosce, come pure sa che milioni e milioni di risorse finanziarie sono state “elargite” e vanificate per il nostro sviluppo, da imbelli ed incapaci Amministratori, che non hanno saputo utilizzare, né fornirsi di quei strumenti urbanistici che potevano tramutare in opere pubbliche le immense risorse sia dalla Comunità Europea che dallo Stato, dalla Regione e dai privati, nonché dall’Unesco. Pochi sanno che l’Unesco fa defiscalizzare del 60 per cento gli interventi dei privati nella realizzazione di interventi culturali-economici-industriali-turistici alle città protette, proprio come lo sono Torre Annunziata e il sito archeologico degli Scavi di Oplonti». Guarriera invita in città anche il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, nativo di Torre Annunziata, nonché il rpesidente della Regione, Stefano Caldoro, per «far correggere l’eventuale esclusione del nostro porto dal previsto decollo del piano di intervento operativo». «A Torre Annunziata - conclude Guarriera - le è dovuto questo diritto- aiuto, Presidente, se non abbiamo dimenticato che fu l’unica città in Campania che votò per la nascita della nostra Repubblica, che ebbe la prima Camera del Lavoro del Mezzogiorno e che ebbe ben 100 perseguitati e confinati politici antifascisti e per la sua storia di città operaia e di sinistra».