A cura della Redazione
Pubblichiamo il comunicato del gruppo consiliare del Partito Democratico che critica le posizioni politiche del consigliere comunale Andrea Fiorillo, dissidente SEL, dopo la replica di quest´ultimo al partito: Andrea Fiorillo avrebbe potuto, con più dignità, riconoscere, autocriticamente, le tante incoerenze che contraddistinguono le sue scelte; ma la confusione nella quale versa, e il piccolo calcolo sui vantaggi, gli impediscono di dare spazio alla verità. Lasciamo stare la Cgil: basta parlare con i dirigenti di quell’organizzazione per sapere come stanno le cose. Meglio lasciare stare: non mortifichiamo il passato!! Restiamo ai fatti: Fiorillo, dal 1995 al 2005, non ha mai votato contro le scelte compiute dal centrosinistra né in sede politica nè in sede istituzionale; anzi, è stato uno dei principali protagonisti di quella fase, svolgendo ruoli di primissimo piano. Fiorillo è stato, inoltre, tra i principali attori della costruzione della candidatura di Starita, intessendo scenari, innanzitutto, con esponenti della Margherita. Sulla pagina nera del 22 giugno 2008 Fiorillo non ha detto granché. Come è noto, ci furono più denunce, di diversa intensità, e richieste per ripristinare la vita democratica nel Circolo attraverso la nomina di un commissario: basta rileggere i giornali dell’epoca per comprendere quali provvedimenti l’on. Cennamo propose, fece adottare e quali conseguenze essi determinarono. Fiorillo, invece, legò la sua uscita dal partito al “tradimento” di Starita in ordine alla presenza di Alfieri in Giunta: tale presenza era considerata incompatibile con il profilo etico del centrosinistra. Quindi, se Fiorillo oggi sostiene una Giunta con Alfieri, se partecipa ad una maggioranza con una formazione di destra (nel pieno di uno scontro nazionale, regionale e provinciale di grandissimo significato) senza il consenso del suo partito, se fa parte di una Giunta che si affida ad un professionista che – al di là dell’esito della vicenda – risulta indagato per collusione con organizzazioni camorriste (i Casalesi) si comprende bene che deve parlare d’altro, non potendo smentire fatti. Chiunque conosca il segretario del Pd sa che immaginarlo ventriloquo è non solo fantasioso ma anche incompatibile con la percezione che egli ha di sé. Ma, al di là di tutto ciò, il Pd ha proposto di dare vita ad una Giunta dei talenti e delle competenze che, nel quadro di un’ispirazione culturale di centrosinistra, potesse condurre in porto questa consiliatura. Questa proposta cancellava ogni possibile spartizione e clientela. Perché non si è potuto fare? Per mettere dentro Colucci? Perché, altrimenti, Alfieri fa cadere tutto? Costava così tanto rinunciare a potere e funzioni? Fiorillo avrebbe dovuto rispondere a queste domande. E’ chiaro che non lo ha fatto, è evidente che non poteva farlo. Il Gruppo Consiliare del Pd