A cura della Redazione
L’assemblea straordinaria degli oltre 750 titolari di farmacia iscritti a Federfarma Napoli, ha confermato lo stato di agitazione della categoria ed il passaggio all’assistenza indiretta per 35 giorni, durata massima consentita dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Ciò significa che dal 6 settembre al 10 ottobre 2010, le farmacie di Napoli e provincia non accetteranno più le ricette, fornendo i medicinali soltanto dietro pagamento in contanti. Ai cittadini, comunque, verrà fornito un modulo per richiedere all’ASL competente il giusto rimborso per la spesa sostenuta. Restano esclusi dallo sciopero (e dunque saranno accettate le relative prescrizioni) soltanto i cosiddetti “medicinali salvavita” il cui elenco predisposto dalla Regione Campania è consultabile anche sul sito di Federfarma Napoli (www.federfarmanapoli.it). “La nostra non vuole essere una protesta che arrechi danno ai cittadini – spiega Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli – anzi, proprio per questo abbiamo deciso di ampliare l’elenco dei farmaci che continueremo a distribuire al di là di quelli predisposti dalla legge; inoltre daremo ai cittadini un modulo per richiedere direttamente il rimborso all’ASL. È una rivendicazione che vuole sottolineare la nostra presenza sul territorio, ma anche la volontà di restarci”. Le ASL Napoli 1, Napoli 2 e Napoli 3 non rimettono le spettanze alle farmacie da gennaio 2010 per un totale di circa 300 milioni di euro né si intravedono possibilità che ciò accada con regolarità in futuro. “Il passaggio all’indiretta - commenta Di Iorio - è la conseguenza dello “sciopero amministrativo” che la Regione mensilmente attua quando non invia alle ASL risorse, protette dai pignoramenti, sufficienti a garantire l’assistenza farmaceutica. È una scelta dolorosa, ma inevitabile per garantire la sopravvivenza professionale ed economica del sistema capillare delle farmacie napoletane che hanno materialmente esaurito le risorse necessarie a consentire loro l’acquisto e la conseguente erogazione del bene farmaco”. Oltre al “buco” nei pagamenti i titolari di farmacia non intravedono nessuna prospettiva di evoluzione normativa che dia garanzie: “quella che partirà lunedì prossimo – conclude Di Iorio - non è la reiterazione di precedenti forme di protesta, ma vuole rappresentare un sollecito d’impegno al presidente Caldoro ed al Governo nazionale un momento di seria riflessione sui livelli di assistenza farmaceutica estremamente precari e non omogenei in tutto il territorio regionale. La nostra decisione non è suscettibile di tregua, ma è finalizzata a risolvere definitivamente un problema annoso”. Fonte: Ufficio Stampa Federfarma Napoli