A cura della Redazione
Attraversare Torre Annunziata dopo le 22 di sera è un po´ come assistere ad uno spettacolo senza inizio né fine: strade vuote, intervallate da cumoli di immondizia. Raccontata così la città oplontina sembra essere morta. Invece no! Una piccola parte della gioventù torrese ancora non vuol arrendersi al declino culturale e morale della propria contea: i ragazzi dell´ARCI OPLONTI – ex teatrino di via Zuppetta, quartiere detto della polveriera - ancora una volta hanno stretto i denti e non si sono arresi. Circa un mese fa infatti L´Arci era stata costretta a chiudere le attività serali in seguito alle continue lamentele del rione sempre più infastidito dal via vai di persone oltre la mezzanotte. La decisione di chiudere le attività sembrava davvero una sconfitta definitiva e triste, quasi come se quel pizzico di fervore giovanile si fosse piegato dinanzi al disinteresse generale per ogni minima forma di cultura. Certo, le serate arciane erano diventate rumorose, il problema era proprio l´aver lavorato troppo bene: in pochi anni i responsabili del settore cultura e spettacolo erano riusciti a creare un incontro settimanale con oltre cento persone. Da non crederci… Durante le riunioni del gruppo di lavoro successive alla chiusura si respirava un´aria di delusione, di scoramento: valeva la pena lavorare per una città chiusa e difficile come Torre Annunziata? Per fortuna i giovani oplontini hanno saputo reagire: qualche piccolo accorgimento, anticipato leggermente l´orario di chiusura, un dialogo sempre più costruttivo con il quartiere ed ecco che pochissimi giorni fa le porte del´ARCI OPLONTI hanno riaperto riuscendo allo stesso tempo a rasserenare il quartiere – "uagliù ve teng dint´o liett", affermava un abitante di via Zuppetta – e a non chiudere la porta in faccia a quel pizzico di cultura che si respira la sera nel poliedrico vicoletto. Fare musica, discutere anche insieme ai ragazzini del quartiere che sempre più numerosi si mescolano al pubblico arciano non può che entusiasmare gli occhi di chi sa scovare nella scura Torre Annunziata uno sprazzo di luce pulita. Alessio Arpaia