A cura della Redazione
Restano ancora incerte le modalità attraverso cui è morto Giuseppe Veropalumbo. Le ricostruzioni degli inquirenti vanno avanti, anche se è difficile capire da dove e da chi sia stato sparato quel colpo fatale che ha ucciso, poco prima del nuovo anno, il trentenne colpendolo alla schiena. Di sicuro, il proiettile proveniva dall´esterno, dal momento che gli infissi della stanza in cui si trovava la vittima con i suoi familiari, sono stati trovati frantumati. Incertezza, invece, sul luogo dal quale sarebbe stato esploso il colpo. Tra le ipotesi al riguardo, c´è quella secondo cui il proiettile vagante sarebbe partito da uno stabile di dieci piani di via Cuparella, una postazione sopraelevata, dunque. Tuttavia, non si esclude anche qualche altro rudere tra via Cuparella e corso Vittorio Emanuele III. Tra l´altro, non è stato solo il balcone dell´abitazione di Giuseppe Veropalumbo ad essere preso di mira. I condomini dello stesso grattacielo di corso Vittorio Emanuele III, al mattino, hanno rinvenuto altri fori sulle facciate esterne delle loro abitazioni. Nel frattempo, tra oggi e domani, dovrebbe essere effettuata l´autopsia sul corpo del giovane carrozziere, nella speranza che fornisca ulteriori elementi agli inquirenti per chiarire le dinamiche dell´accaduto.