A cura della Redazione

I poliziotti del Distaccamento Polizia Stradale di Nola hanno denunciato l’amministratore unico di due società di gestione del trasporto di persone sottoposte a dialisi. Nei pressi del Rondò di Arzano (NA), gli agenti hanno proceduto al controllo di una Fiat Punto con targa bulgara adibita al trasporto di persone sottoposte a dialisi. L’esperienza ha fatto emergere subito dei fondati dubbi sulla genuinità della documentazione esibita durante il controllo. Ed infatti, tramite verifiche più approfondite effettuate sul portale web del Ministero dei Trasporti bulgaro, tramite la targa (License Plate), hanno potuto accertare che il veicolo non era stato mai revisionato ed inoltre il numero riportato sull’adesivo dell’avvenuta revisione (Sticker Number) risultava sconosciuto.

A conclusione di un’intesa attività investigativa, gli agenti hanno poi scoperto che altri dodici veicoli di nazionalità bulgara e di proprietà della medesima ditta riportavano degli attestati di revisione palesemente contraffatti.

Tutti i veicoli sono risultati adibiti al trasporto di utenti sottoposti a dialisi, su richiesta di vari centri di dialisi privati e convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, risultati estranei alla vicenda.

Dai successivi accertamenti effettuati tramite le banche dati in uso alle forze di Polizia, i veicoli, tutt’ora sottoposti a fermo amministrativo ed inibiti dalla circolazione, erano stati acquistati in Italia, intestati ad una ditta con sede legale a Torino, poi radiati dalla circolazione per esportazione in Bulgaria ed intestati, ad hoc, ad una ditta con sede a Sofia (Bulgaria).

Entrambe le ditte (quella italiana e quella bulgara) hanno lo stesso amministratore unico, ovvero un italiano di 48 anni residente in provincia di Napoli e pertanto gli investigatori della Polizia Stradale non escludono che tale artifizio societario sia stato attuato con l’unico fine di eludere il fisco italiano ed abbattere i costi di gestione del parco veicolare.

L’amministratore unico delle due società è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di falso materiale. Gli attestati di revisione contraffatti sono stati sottoposti a sequestro penale e le carte di circolazione dei veicoli saranno inviate al Consolato bulgaro con sede a Napoli secondo la normativa vigente.

Sono tutt’ora in corso indagini finalizzate ad accertare eventuali ulteriori “società di comodo” che svolgono la medesima attività, garantendo una perfetta efficienza dei veicoli circolanti  in virtù del delicato servizio cui sono destinati.

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