A cura della Redazione

Maxi sequestro di beni ai danni del boss Luigi Moccia, 60 anni, a capo dell'omonimo e potente clan attivo nell’ampio territorio della provincia di Napoli, comprendente Afragola e Comuni limitrofi, organizzato con struttura piramidale rappresentata, al vertice, da Anna Mazza, conosciuta come la “vedova Moccia”, dai suoi figli maschi Angelo, Luigi ed Antonio, e dal genero Filippo Iazzetta.

Il clan Moccia, con struttura rigorosamente verticistica e composizione familiare, ha imperversato nelle zone di Afragola e territori limitrofi sin dai primi anni ’80, assumendone il “controllo” criminale e gestendo le tipiche attività delinquenziali, in particolare le estorsioni alle imprese che avevano ottenuto appalti pubblici.

Luigi Moccia è ritenuto dagli investigatori soggetto di allarmante pericolosità sociale, sia per l’efferatezza e solidità del clan di appartenenza, sia per il ruolo apicale rivestito nell’organigramma del sodalizio, svolto con continuità anche in costanza dei periodi di carcerazione subiti. L’uomo registra numerosi precedenti penali per associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, violazione legge armi, corruzione di pubblico ufficiale, rapina, lesioni, ricettazione ed evasione.

Il valore dei beni posti sotto sigilli dagli agenti della sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Napoli ammontano a circa 10 milioni di euro. Tra questi, un complesso abitativo ad Afragola di 540 mq, comprendente una mega villa e tre appartamenti, per un totale di 40 vani; tre appartamenti ed un garage sempre ad Afragola; un terreno di 215 mq; un magazzino; altri due terreni adibiti a coltivazione agricola ad Acerra, per complessivi 42.580 mq; varie unità immobiliari situate in zona Stazione Centrale a Napoli; quote ed intero patrimonio aziendale di una società con sede a Roma operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari; nove fra auto-motoveicoli, intestati a persone fisiche e giuridiche; vari rapporti finanziari (bancari e postali) intrattenuti presso Poste Italiane e banche di interesse nazionale, materialmente radicati a Roma, Salerno e Afragola.

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