A cura della Redazione

Dopo aver trascorso una serata in compagnia di alcuni amici, alle 3,30 tra giovedì e venerdì scorsi, un 44enne napoletano si è recato a casa di uno di questi in Calata Capodichino, e così, come aveva fatto tante altre volte, ha parcheggiato la sua autovettura Fiat 500 nei pressi di una sala giochi, premunendosi di inserire l’antifurto elettronico antirapina.

Sapendo che il tipo di autovettura è molto ricercata da ladri specializzati in tale tipologia di reato, si è anche preoccupato, nonostante l’antifurto inserito, di parcheggiarla in maniera tale da poterla osservare dal balcone.

Fatto è che gli agenti della sezione Volanti dell’U.P.G., nel corso dei normali servizi di prevenzione e controllo del territorio, in via Sogliano, ossia 450 metri più avanti dove era stata parcheggiata l’auto, hanno sorpreso alle 3,40 una persona armeggiare al suo interno.

Il ladro, accortosi della presenza dei poliziotti, ha tentato di fuggire in direzione via Ulderico Masoni, grazie ad un complice che l’attendeva alla guida di una Fiat Panda.

A seguito di un breve inseguimento, i poliziotti hanno bloccato i due occupanti dell’auto in Via Nicola Nicolini, ossia Vittorio Loasses, pregiudicato di 36anni del quartiere Marianella sottoposto, tra l’altro, all’obbligo di presentazione alla P.G., che era colui che materialmente stava armeggiando all’interno dell’auto ed il suo complice,  Salvatore Festa, pregiudicato di 30anni del quartiere Chiaiano.

I poliziotti hanno rinvenuto, nell’auto dei ladri, una centralina elettronica.

Nel frattempo, la vittima, accortasi del furto della sua autovettura, è scesa in strada, certa che l’antifurto, dopo pochi minuti di tragitto, non avrebbe consentito più la marcia.

Con stupore, invece, si è visto contattare, sulla sua utenza cellulare, dalla Polizia che lo informava del ritrovamento dell’auto.

La Fiat 500, che presentava una centralina elettronica modificata e non appartenente a quel modello di auto, oltre a segni evidenti di manomissione alla scocca in plastica sotto lo sterzo, è stata affidata al legittimo proprietario.

I due ladri, a cui erano bastati 10 minuti per rubare l’auto e sostituire la centralina originale, sono stati arrestati perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di furto aggravato. Inoltre, il 36enne è stato anche denunciato in stato di libertà per violazione alle prescrizioni a cui è sottoposto.

Giudicati con rito per direttissima, i due pregiudicati sono stati condannati rispettivamente ad 1 anno e 4 mesi di reclusione in regime di arresti domiciliari, oltre a 300 euro di multa, e ad 1 anno di reclusione e 200 euro di multa, beneficiando della sospensione.     

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook