A cura della Redazione

 

 

 

 

I Carabinieri della Stazione di Solofra hanno tratto in arresto tre giovani di origine indiana resisi responsabili di tentata estorsione e danneggiamento aggravato ai danni di un loro connazionale.

La cattura è scattata in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura coercitiva emessa dal GIP del Tribunale di Avellino su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini condotte dai militari dell’Arma, i quali hanno messo la parola fine ad un efferato episodio di violenza.

I fatti risalgono ad una sera dello scorso mese di marzo allorquando i tre stranieri, di età compresa tra i 30 ed i 36 anni, armati di spranga di ferro e mazze da baseball fanno irruzione nell’abitazione della vittima e, dopo aver sradicato e divelto il contatore della corrente, cominciarono a sfasciare l’appartamento, mandando in frantumi vari vetri e distruggendo diversi oggetti e suppellettili che erano nell’abitazione. Durante tale azione, i malviventi minacciavano il connazionale di consegnar loro alcune migliaia di euro.

A seguito di richiesta pervenuta al 112, immediatamente interveniva sul posto una Gazzella della locale Stazione, impegnata in un servizio perlustrativo, nell’ambito della capillare attività di controllo del territorio che il Comando Provinciale Carabinieri di Avellino quotidianamente dispiega al fine di garantire sicurezza e rispetto della legalità. Grazie al tempestivo intervento dell’Arma, venivano così evitate ben più tragiche conseguenze.
I militari intervenuti procedevano quindi all’identificazione dei malfattori che si dichiaravano estranei sia ai danni sia alle minacce che la vittima asseriva di aver da loro ricevuto.

L’attività investigativa sviluppata dai militari della Stazione di Solofra, estrinsecatasi anche attraverso attività tecniche, l’acquisizione di utili informazioni e l’analisi degli elementi raccolti in sede di sopralluogo, permetteva di accertare le responsabilità dei tre indiani che avevano posto in essere condotte estorsive in danno del loro connazionale. 

Le evidenze raccolte tracciavano a carico degli indagati un quadro gravemente indiziario che, riferito senza ritardo all’Autorità Giudiziaria, consentiva l’emissione del provvedimento in esecuzione del quale i tre stranieri, espletate formalità di rito,  venivano tratti in arresto ed associati presso le rispettive abitazioni in regime di detenzione domiciliare.

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