A cura della Redazione

"Purtroppo è successo quello che temevo alla vigilia". Biagio Zurlo, istruttore di pugilato e "padre sportivo" di Irma Testa, commenta con amarezza l'uscita di scena della pugile di Torre Annunziata dalle Olimpiadi.

La diciottenne oplontina viene sconfitta ai quarti dalla francese, campionessa iridata in carica, Estelle Mossely.

"Irma l'aveva già battuta al pre olimpico di Samsun - prosegue Zurlo - e questo può averla indotta a pensare che avrebbe vinto nuovamente. L'ho vista sul ring senza quella cattiveria che ha contraddistinto, invece, la sua avversaria. Non credo sia stata l'emozione a tradirla bensì la sua eccessiva sicurezza".

Zurlo, tuttavia, invita a non lasciarsi prendere dallo sconforto. "Irma è giovane ed ha una lunga e luminosa carriera davanti a sé. Non parliamo di delusione, perché partecipare ad una Olimpiade a 18 anni è già un sogno che si è avverato per lei. Senza considerare il fatto che è stata la prima donna pugile italiana a combattere su un ring ai Giochi. Irma è riuscita comunque a creare un ponte di coesione tra le due zone della nostra città, quella nord e quella sud. Tanti tifosi hanno assistito ai suoi match in tv e alla RenaNera (registrato un altro pienone in occasione del match contro la francese, ndr). Di questo dobbiamo esserle grati perché ci ha regalato emozioni indescrivibili".

Nell'immagine, da sinistra: Biagio Zurlo, Rosario Africano (presidente Boxe Vesuviana), Irma Testa e il maestro Lucio Zurlo

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