A cura della Redazione

Lo scorso 29 novembre sono arrivati al traguardo della 32esima edizione della Firenze Marathon 8.179 atleti, di cui 14 della Oplonti-Trecase Run: Antonio Iuliano, Alfonso Schettino, Alfonso Raiola, Ciro Criscuolo, Francesco Pagano, Roberto Cirillo, Salvatore Pacifico, Domenico Chervino, Nino Frallicciardi, Mario Ricciardi, Alfonso Guida, Vincenzo Vaccaro, Emilio Vangone e, per la prima volta, l’atleta Andrea Verniti.  

La corsa ha toccato i punti più belli del capoluogo toscano, dalla partenza sul Lungarno verso la Fortezza da Basso, dal Parco delle Cascine al Ponte della Vittoria, poi Porta Romana, piazza del Duomo con lo splendore della grandezza della cattedrale di Santa Maria del Fiore, del Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni. La magia di Piazza della Signoria, con la torre di Palazzo Vecchio a svettare verso il cielo, la fontana del Nettuno, il David di Michelangelo; il Perseo di Benvenuto Cellini nella Loggia dei Lanzi; l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli e tanti altri capolavori. Poi, il fascino sospeso nel tempo di Ponte Vecchio e l’arrivo a Santa Croce.

42 chilometri tra emozioni, cultura e storia. Tante le bandiere francesi a ricordare i tragici fatti di Parigi. La maratona di Firenze rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia e nell’arte. Perché il fascino di una maratona non è solo tagliare il traguardo di una gara che ti regala emozioni uniche, è anche vivere e penetrare nella storia e nel cuore dei luoghi che si attraversano. Nella culla del Rinascimento, i maratoneti entrano in simbiosi con quella che fu una delle più importanti rivoluzioni culturali di sempre, l’uomo inteso come forza, stabilità ed equilibrio, l’uomo al centro di ogni cosa, capace di dominare la natura con la propria volontà. Concetti fondamentali per chi affronta quei 42 chilometri, in cui volontà e determinazione sono ciò che ti permettono di correre al meglio e arrivare all’attesissimo traguardo.

Emozionante, oltre che per i podisti, anche per coloro che per le strade accorrono a vedere, sostenere, spingere con incitamento coloro che con grinta e determinazione corrono la loro maratona, la loro sfida personale.

Da rilavare la prestazione di Antonio Iuliano che con 3h 02’ ottiene la migliore prestazione sulla maratona da quando è stata fondata l’Oplonti-Trecase Run. La contemporaneità di più gare nella stessa giornata non ha impedito al team del presidente Roberto Cirillo di gareggiare anche a Nocera per i 10.000 metri ed alla 27 Km della Napoli-Pompei.

Domenica 6 dicembre, a Saviano, è attesa l’ultima gara dell’anno, prima dell’attesissima organizzazione della Trecase Christmas Run del 27 dicembre.

A Saviano sarà sancito il gemellaggio fra  l'Oplonti-Trecase Run ed il “Parco”di Torre del Greco. Davvero significativo il momento, in quanto permetterà al running di superare i limiti del calcio che ha sempre visto rivali le città delle due Torri. Tutti assieme gli atleti dei due time correranno domenica uniti dal più grande alleato di questo sport: il sorriso.

(ELENA BELLERANI)