A cura della Redazione
«Mancano ancora troppe gare al termine del campionato. Quindi la sfida di domani non sarà determinante per l’esito finale della stagione». Vincenzo Feola ripete fino alla noia il refrain che ha caratterizzato le sue dichiarazioni riguardo al chiacchieratissimo big match in programma ad Agrigento domani con inizio alle ore 14.30. La solita rifinitura del sabato mattina è stata seguita sugli spalti da centinaia di tifosi torresi che, subito dopo, si sono intrattenuti con i giocatori nella palestra del Giraud. I sostenitori della formazione di Torre Annunziata hanno voluto indirizzare ai bianchi il loro incitamento, il loro calore, il loro amore per un vessillo che è stato nuovamente vituperato da un assurdo divieto. Loro non ci saranno ad Agrigento, ma nella mente dei giocatori del Savoia resteranno indelebili gli sguardi, i cori, le parole di questo breve, ma intenso incontro che solo una città che vive di calcio può trasmettere. «Per carità, quella di domani è una gara importante. Uno scontro diretto al quale, però, l’Agragas arriva un po’ nascondendosi dietro il nostro campionato. Noi – sostiene Vincenzo Feola – abbiamo sempre dichiarato il nostro obiettivo, mentre i siciliani hanno giocato un po’ ad occultare il traguardo che si sono prefissati, identico al nostro». Chi giocherà domani l’allenatore del Savoia non lo ha svelato, coerentemente con il suo atteggiamento fin qui adottato nelle vigilie delle gare. «Spero di trovare un ambiente caldo – conclude il tecnico – che ci stimolerà di più a far bene contro un avversario tecnicamente molto dotato. Comunque andremo in campo senza fare nessun calcolo: vogliamo vincere». I precedenti Sono quattro – tutti in C - i precedenti ad Agrigento: due sconfitte, una vittoria, un pari. L’ultimo incontro risale alla stagione 1993-’94, uno a uno con vantaggio torrese di Sanguedolce e pareggio di Nuccio. Al termine, chiusero ambedue a centro classifica. Curiosi gli altri trascorsi: a fine torneo il Savoia è stato sempre retrocesso. Nel 1965-’66, uno a zero per i biancazzurri e bianchi in serie D dopo spareggio con il Nardò; nel 1981-’82 ancora uno a zero per i siciliani con gol di Orlandi ad un minuto dalla fine. Fu, quello, un torneo davvero incredibile se si pensa che gli uomini del presidente Immobile persero la categoria a favore del Siracusa in vantaggio negli scontri diretti e a soli sette punti di distanza, il Cosenza, con trentanove punti, fu promosso in C1; nel 1992-’93 lo zero a tre firmato Marino,Caruso,Incitti non servì ad agguantare la salvezza perso dopo un altro spareggio che stavolta arrise al Licata. Al timone, Farinelli ed il D. G. Lo Monaco, in panca si avvicendarono Eberini, Fabiano e Zurlini. L´avversario Quindici vittorie, un pareggio e tre ko, quarantasei punti in carniere, quarto posto assoluto tra tutte le 163 compagini della serie D. Queste le credenziali di tutto rispetto dell’Akragas che ha fatto ricorso al mercato invernale per ingaggiare Vitale dall’Agropoli e Nassi dal Licata allo scopo di rinforzare ulteriormente la prima linea di Rigoli già forte della coppia gol Saraniti (11 reti)-Arena (9). Miglior difesa del girone, appena tredici gol incassati, secondo miglior attacco con 43 centri. Cinque i gol subiti in casa di cui due dal Due Torri nell’unico pareggio su diciannove partite disputate.