A cura della Redazione
Giuseppe Langella conquista il titolo di campione italiano dei pesi welter. Il pugile di Torre Annunziata, davanti ad un folto pubblico che ha gremito i giardini del Ristorante “La Tortuga” di Castel Volturno, dove era stato allestito il ring dall’organizzatore Elio Cotena, ha battuto al limite delle 10 riprese il pugliese Rocco Di Palmo, conquistando per la seconda volta la cintura di Campione d’Italia dei pesi welter (kg 66,600), dopo che lo scorso anno era stato sconfitto dal varesino Antonio Lauri con un verdetto che Langella, ancora oggi, non è riuscito ad accettare. Un match intenso fin dalla prima ripresa, ricco di agonismo con continui capovolgimenti di fronte ma che il torrese riusciva ad aggiudicarsi ripresa dopo ripresa grazie a colpi portati con maggiore precisione ed esplosività. Il mancino Di Palmo ha subito messo in evidenza il suo pugilato aggressivo, che spesso ha portato il match sui binari della bagarre agonistica, anche se si deve sottolineare la massima correttezza e rispetto dei due pugili. Per le prime quattro riprese Langella è stato costretto principalmente a difendersi ed a limitare i danni. Col passare del tempo, grazie alla sua migliore tecnica e al montante destro scagliato con precisione, Langella ha pian piano guadagnato terreno dominando dalla quinta ripresa in poi. Ma è stato proprio alla quinta ripresa che Di Palmo ha costretto l’arbitro a fermare il match per ben due volte, per controllare l’entità di una ferita sul sopraciglio destro provocata da uno scontro fortuito tra i due contendenti. Di Palmo non si è però mai arreso, con estrema aggressività ha cercato di stare attaccato all’avversario per scaricare colpi alla figura ma, proprio su di un attacco scomposto, è stato Langella a spaccarsi a sua volta il sopracciglio sinistro, ferita che è stata brillantemente tamponata dagli uomini d’angolo di Langella, gli allenatori Zurlo, Pagano e Spano. Le ultime due riprese sono trascorse con il campano più mobile di gambe che, con piccoli spostamenti, riusciva ad anticipare l’avversario per poi piazzare sia il destro diritto che il gancio destro che sono i colpi necessari su un avversario mancino che attacca a spron battuto come Di Palmo. Vittoria dunque meritatissima per Langella, con verdetto unanime al termine di un match intenso per la voglia di vincere dei due avversari, come più volte sottolineato dal commento affidato a Franco Ligas con il commento tecnico di Patrizio Oliva. Nell’intervista post-match Langella è stato categorico: "Mi sono ripreso quanto mi era stato tolto, a mio avviso ingiustamente, con un verdetto bugiardo, lo scorso anno - ha dichiarato -. Il campionato d’Italia è un punto di partenza. Conto di poter avere una chance importante nel 2012. Adesso, dopo un breve periodo di riposo, riprenderò ad allenarmi per prepararmi per la difesa ufficiale del titolo appena vinto contro il lombardo Moscatiello". Per la storia della boxe nostrana Langella è il quarto torrese a rivincere il Campionato d’Italia dopo averlo perso. Biagio Zurlo (welter 1988-1990) Pasquale Perna (superleggeri 1994 welter 1997), Gaetano Nespro (medi 2006-2008). Gli altri campioni italiani professionisti oplontini rispondono al nome di Gaetano Caso (welter nel 1985) e Pietro Aurino (massimi leggeri nel 2003). Negli altri match in programma, buona prova del giovane peso leggero Gianluca Ceglia, che con colpi di rimessa ha arginato l’aggressività dell’emiliano Mauro Orlando, vincendo il match in maniera esaltante. Sono finite in pareggio le altre due sfide in programma. La prima al limite dei superwelter tra Giovanni Architravo e Michele Mottolese, con un verdetto che risulta alquanto stretto per Mottolese per essere stato più preciso nell’esecuzione dei colpi. Pareggio, infine, nei medi anche tra Gaetano Nespro e Salvatore Annunziata, che hanno affrontato il match senza le necessarie motivazioni per essere compagni di team ed amici di palestra. Un verdetto di parità che accontenta entrambi.