A cura della Redazione
Un deciso "no" al razzismo. Questo il senso dell’iniziativa lanciata dalla Federazione Italiana Pallacanestro e che ha visto, nello scorso weekend, tutti i giocatori di basket, dai professionisti ai dilettanti, scendere in campo con il volto dipinto di nero. La manifestazione, denominata “Vorrei la pelle nera”, ha avuto l’intento di mostrare la solidarietà dell’intero movimento a Abiola Wabara, giocatrice italiana di origini nigeriane, militante nella Geas Sesto San Giovanni (A1 femminile), che durante la gara dei play-off scudetto contro la Pool Comense è stata pesantemente fatta oggetto di insulti razzisti da parte di alcuni pseudo-tifosi. Promotore e sostenitore dell’iniziativa il presidente federale Dino Meneghin, primo a presentarsi con il volto dipinto di nero alla conferenza stampa per la presentazione del Torneo delle Regioni. Il Basketorre ha ovviamente aderito alla mobilitazione e i giocatori dell’Under 13, unica squadra biancoblu impegnata nel weekend, si sono presentati in campo, insieme agli avversari dell’Abatese, con il viso tinto di nero così come “neri” erano anche allenatori, dirigenti, arbitro e quasi tutto il pubblico. Tutti insieme per gridare simbolicamente "no" ad atteggiamenti stupidi e razzisti che nulla hanno a che vedere con il mondo dello sport e con quello del basket in particolare, da sempre caratterizzato da una serena multietnicità e dove, anzi, i giocatori di colore sono spesso solo dei modelli da ammirare per tecnica e bravura. “Non potevano perdere l’occasione per riflettere su uno dei problemi della nostra società che è l’intolleranza diffusa verso chi è considerato diverso – è il commento dell’istruttrice Iolanda Tessitore –. Un problema che, speriamo solo per una volta, ha fatto irruzione nel mondo della palla a spicchi che tanto amiamo. Questi sono i momenti in cui ancor più del solito lo sport deve mostrare la propria valenza educativa”. Per la cronaca, la partita è stata poi vinta con relativa facilità dal Basketorre con il punteggio di 70-36. Sofferenza per i torresi solo nel primo quarto, caratterizzato da grande equilibrio che neanche la grande serata di Davide Vecchione riusciva a spezzare. Nel secondo quarto però gli oplontini piazzavano un break micidiale (28-4), spegnendo definitivamente le velleità ospiti. Strepitoso Tommaso Amato che ha segnato, difeso e preso rimbalzi supportato da capitan Morrone, solito efficiente metronomo, da un Pasquale Di Sabato ispirato e da un Francesco Di Martino ritornato su buoni livelli. Seconda metà di partita di pura accademia e alla sirena finale diventava ufficiale la quinta vittoria consecutiva dei piccoli torresi che si collocano solitari al terzo posto della graduatoria, sognando addirittura l’aggancio alla seconda piazza che vorrebbe dire finali regionali. RUGGERO BETTEGHELLA