A cura della Redazione
Il Savoia è in Eccellenza. I bianchi ottengono la matematica vittoria del campionato di Promozione con ben quattro giornate di anticipo. Una stagione straordinaria per l’undici allenato da Pasquale Vitter, che ha stabilito il record, fino ad ora, di diciassette vittorie consecutive (l´ultima, quella di ieri contro il Neapolis). Mai, prima di adesso, era stato raggiunto un risultato simile nella ultracentenaria storia del club biancoscudato. Un’annata particolare, contrassegnata dal discusso cambio di denominazione da Atletico Savoia a ASD Calcio Savoia, e dall’acquisizione, all’asta, dello storico logo dell’A.C. Savoia 1908. Ma anche dalla “prima volta” da presidente di Raffaele Verdezza. Presidente, se l’aspettava la promozione in Eccellenza già al primo anno di vita della nuova Società? «La vittoria del campionato era preventivata nei nostri programmi di inzio stagione. D’altronde abbiamo operato sul mercato estivo per acquisire calciatori in grado di consentirci il salto di categoria. A gennaio, poi, abbiamo provveduto all’innesto di altri atleti di livello che hanno rafforzato la squadra. Il successo in campionato è legato, inoltre, ad una preparazione atletica seria e pianificata. Di questo devo dar merito allo staff tecnico». Campionato mediocre o Savoia decisamente più forte? «Credo che la squadra abbia dimostrato tutta la sua forza. Devo ammettere, però, che c’erano anche altre compagini in grado di impensierirci seriamente nella conquista del torneo. Prima fra tutte, il San Giorgio 1926. Tuttavia, non posso che ringraziare i miei giocatori per la splendida stagione disputata. Abbiamo affrontato, nel corso di quest’anno, anche formazioni di categoria superiore in Coppa Italia, come il CTL Campania, ed il Sorrento in amichevole, ormai vicino alla promozione in serie B. In entrambi i casi abbiamo ricevuto i complimenti dai loro rispettivi allenatori». La nuova avventura societaria ha destato non poche perplessità tra i tifosi... «Credo che i risultati ci abbiano dato fin qui ragione. Noi abbiamo un progetto serio da portare avanti. Volevamo colmare un vuoto legato al fallimento del Savoia dello scorso campionato, quando la Società fu costretta a ritirare la squadra dal campionato di Eccellenza dopo neanche due mesi. Una figuraccia che ha gettato fango sul blasone del club. Noi lavoriamo affinché cose del genere non avvengano più. Per questo abbiamo intrapreso la strada dell’oculatezza e della programmazione gestionale. I tifosi devono capire che ottenere tutto e subito può risultare deleterio. La nostra è una politica del “passo dopo passo”. Non abbiamo intenzione di sfasciare quanto di buono fatto fino ad ora». Costruire il futuro, dunque, con gradualità? «Sì. Siamo già proiettati verso la prossima stagione, che ci vedrà impegnati in un campionato difficile. Noi punteremo a vincerlo». Se si presentasse l’opportunità del ripescaggio in serie D, cosa fareste? «In questo momento specifico non rientra nei nostri programmi immediati. Il doppio salto di categoria potrebbe compromettere la realizzazione del progetto complessivo nato questa estate». Qualora arrivasse un’offerta seria per l’acquisto di una quota societaria consistente, come la valutereste? «Nel caso di imprenditori seri, saremmo disposti a valutare indubbiamente i loro programmi. Devo dire che, nel corso della stagione, si erano fatti avanti alcuni investitori interessati al nostro progetto sportivo (Immobile e Maddaluno, ndr). Abbiamo preferito, però, rimandare qualsiasi discorso di modifica dell’attuale compagine sociale a fine campionato. Non escludo che già nei prossimi giorni, tuttavia, potremmo discutere di eventuali offerte. L’importante è che si preservi l’integrità societaria». Sul piano squisitamente calcistico, quali sono le prossime mosse? «Come ho già detto prima, noi punteremo alla vittoria del campionato di Eccellenza. Per farlo, stiamo già vagliando il mercato. Sicuramente ingaggeremo tre-quattro calciatori in grado di accrescere la qualità di una rosa che, in ogni caso, si è dimostrata altamente competitiva. In qualità di presidente, ho dato pieno mandato al tecnico Pasquale Vitter e al direttore sportivo Aniello Langella. Naturalmente, non faremo spese folli ma agiremo nel rispetto del budget a disposizione. Senza dimenticare, poi, che un’altra nostra prerogativa è quella di valorizzare il vivaio. Torre Annunziata, da questo punto di vista, è una vera e propria fucina di talenti». DOMENICO GAGLIARDI (Dal settimanale TorreSette del 25 marzo 2011)