A cura della Redazione
Il piatto piange. O meglio, la classifica piange! Il punticino conquistato contro l’Acicatena non ha mosso più di tanto la classifica, ma a vedere il bicchiere mezzo pieno, la penultima si è allontanata di un punto ed ore ne dista tre. Amara consolazione anche perché alla luce delle prestazioni e dei risultati, nonostante il cambio tecnico, il Savoia accusa grosse deficienze. E a poco servono i sermoni del tecnico o alibi generici, i numeri parlano chiaro e dicono che contro il Messina c’è solo un risultato: la vittoria. A battere i peloritani ci è riuscito il Savoia del bistrattato Agovino, dovrebbe essere una passeggiata per quello del “guerriero” Citarelli! Staremo a vedere. Ma, come sempre, l’argomento calcio risulta essere una parentesi di questo campionato. Sono le questioni societarie a tenere banco e quella che ad inizio settimana ha coinvolto i rapporti tra il presidente Angellotti ed il commercialista Carmine Amodio è solo l’ultima di una lunga serie. Al fine di chiarire l’effettivo apporto di Amodio, lo abbiamo ascoltato. “Ci tengo a sottolineare – esordisce il professionista di Pompei – che con l’attuale presidenza del Savoia ho un’ottima intesa, siamo abbastanza uniti”. Ma qualche voce di dentro dice che le cose non sono proprio così idilliache. “In ogni rapporto sincero, nel quale ci si confronta è chiaro che ci possano essere disguidi, ma solo per costruire qualcosa di importante. Se si vuole solo vedere la parte negativa, senza il seguito, è chiaro che si costruiscono scoop ad arte che non fanno altro che danneggiarci”. Un’affermazione che, però, dati alla mano, sembra essere forzata dalle circostanze. Amodio ammette che il suo avvicinamento al Savoia è avvenuto grazie a suo figlio. “A dicembre il ragazzo è entrato a far parte della rosa, così ho pensato di poter offrire il mio contributo professionale”. Chiarezza per chiarezza, qual è la reale posizione di Carmine Amodio in società? “Sono il commercialista e consulente fiscale, punto e basta”. C’è chi l’accrediterebbe come socio in ingresso. “Non ci penso proprio. Non ho le velleità, le ambizioni e le possibilità economiche per essere socio”. Eppure le domande che tutti si fanno da quando Maddaluno è andato via “sbattendo la porta” sono: chi paga le trasferte? Chi sostiene le spese ordinarie? Girandosi intorno solo la sua figura appare all’orizzonte. “Non è così. In primis è il presidente Angellotti a sostenere le spese. Non mi chiedete come. Nel senso che chi è vicino al Savoia, come lo sono anch’io, grazie ad amici sponsor, cerca di sopperire”. Passiamo ad un altro argomento. Il futuro del Savoia. In più occasioni si è sussurrata la volontà di costituire una nuova società in grado di acquisire il titolo, un modo questo per assicurare una programmazione. “Posso solo dire che siamo al lavoro, ma non mi chiedete i termini ed i modi. Stiamo operando con attenzione per non sbagliare”. Intanto la soluzione sembra averla trovata il prossimo avversario del Savoia. Il Messina ha dichiarato il fallimento. Il giudice fallimentare, lo scorso 23 marzo, ha emesso l’ordinanza per la vendita del titolo. Una nuova società, appositamente costituita, è già pronta ma, nel frattempo il curatore fallimentare ha autorizzato l’acquisto di un nuovo calciatore, l’attaccante Ignazio Pannitteri (non disponibile contro il Savoia). E il Savoia? “La nostra situazione è complessa ma, ribadisco, stiamo lavorando per la migliore soluzione possibile”. RODOLFO NASTRO