A cura della Redazione
Responsabilità, abnegazione, capacità organizzative e comunicative, amore per il proprio lavoro e, se vogliamo, competenza. Domanda: quale presidente di una squadra di calcio manderebbe a casa un allenatore in possesso di queste qualità? Risposta: Vincenzo Angellotti! Mauro Agovino è stato esonerato pagando le sue doti di prestigiatore. Perché solo un uomo con poteri paranormali poteva resistere fino ad ieri sulla panchina di una formazione sottoposta, da agosto ad oggi, a tutti i tipi di tortura tecnica: cinquanta atleti da allenare (tra cui molti giovani volenterosi, ma appena capaci di calciare un pallone), epurazione in massa degli elementi più rappresentativi, arrivo di calciatori decotti e con la pratica INPS già archiviata, pressioni da tutte le latitudini su chi far scendere in campo, allenamenti nel giardino di amici disponibili. Ebbene, una persona che riesce a gestire la situazione più paradossale della storia del Savoia viene sollevata dal suo incarico. Ma, come abbiamo già avuto modo di sottolineare la scorsa settimana, coerenza e dignità sono termini sconosciuti alla banda Angellotti che dovrebbe sottoporsi seriamente ad un tagliando della materia celebrale. Nel tormentato pomeriggio di ieri, Mauro Agovino era apparso molto provato dagli ultimi eventi: il diverbio in panchina domenica ad Adrano con De Rosa, l’increscioso episodio delle molestie all´hostess e l’aggressione di Angellotti che aveva impedito lo svolgimento della seduta di allenamento. «La dirigenza deve decidere chi comanda – aveva detto alla stampa l’ex allenatore dei bianchi – perché non possiamo essere compressi tra due fuochi. La chiarezza è essenziale per andare avanti. Ed io sono anche disposto a mettermi da parte». Nel pomeriggio Domenico Citarelli (nella foto), il nuovo tecnico, dirigerà il primo allenamento. L’ex coach del Gragnano ha rimandato di appena una settimana “il sogno di allenare il Savoia”, così come aveva dichiarato all’indomani del dietrofront della società che, su pressione dei tifosi, otto giorni fa aveva fermato Citarelli mentre stava varcando il casello dell’A3 di Torre Annunziata Nord. Al neo trainer un consiglio: metta da parte tutta la retorica di circostanza (“è un onore allenare una società così gloriosa”, ecc.). In questo momento non serve. Si concentri essenzialmente su un’impresa impossibile: salvare il Savoia. GIUSEPPE CHERVINO