A cura della Redazione

L'assessore all'Urbanistica e alla Risorsa Mare del Comune di Torre Annunziata, rassegna le dimissioni. Raffaella Celone annuncia la sua decisione di abbandonare la giunta Starita. Stamattina, alle ore 11, terrà una conferenza stampa allo Sport Club Oplonti per spiegare le ragioni della sua scelta, già ampiamente delucidate attraverso un post su Facebook.

Scarsa considerazione del suo ruolo, in particolare. Sotto accusa il sindaco Giosuè Starita ed il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Raffaele Ricciardi. «Ho chiesto notizie circa la concessione da parte di Rfi al Comune delle arcate insistenti sotto la sede ferroviaria interessate al finanziamento regionale "programma Jessica"; ho chiesto che venga fatta la delibera per il PUC, che si collaudino le pratiche per il condono edilizio, ho chiesto garanzie per le scuole, perché non va avanti il Piano Parcheggi... E mi si risponde tutt'altro», tuona l'ormai ex assessore. «Si parla della riqualificazione del Porto, argomento di cui siamo all'oscuro sia io e sia l'assessore ai lavori pubblici Antonio Irlando - prosegue -. Io dalla politica non ho avuto nulla e non devo avere nulla, se non una bella esperienza costruttiva. Nel momento in cui mi è stata data la possibilità di dare un contributo alla mia Città ho accettato, consapevole della situazione critica che si trascina da anni, ma con passione e tenacia ho speso le mie energie al meglio e sono soddisfatta e orgogliosa del mio operato. Sono l'unico assessore ad aver ottenuto in soli 10 mesi un importante finanziamento regionale per la riqualificazione di una meravigliosa area della città e ho lottato affinché non naufragasse e affinché Torre Annunziata non si vedesse privata, ancora una volta, di un progetto di rigenerazione del suo martoriato territorio. Dimissioni, revoca, non importa come. L'importante è che si metta fine a questa farsa!».

Infine, Celone cita anche il padre, che in passato ha ricoperto l'incarico di assessore alla Cutlura. «E' successo già 10 anni fa con mio padre Enzo Celone. Lavorò con la passione, la determinazione e l'onestà che contraddistingue la mia famiglia e si dimise (anche all'epoca c'era Ricciardi). Non serve a nulla periodicamente coinvolgere in politica persone serie, credibili, disinteressate, tenaci se rimangono inascoltate!», ha concluso la Celone.