Il bilancio di previsione di quest’anno è un mero documento contabile. Non c’è traccia di programmazione né di indirizzo politico, se si escludono le politiche sociali, finanziate in parte da trasferimenti regionali, e gli investimenti, finanziati con fondi comunitari e, in minima parte, con quelli comunali (oltre 50 milioni di euro). E così il 24 di agosto i consiglieri comunali saranno chiamati ad approvare la proposta di bilancio approvata della giunta appena 15 giorni fa, senza che vi sia traccia del lavoro svolto dalla varie Commissioni consiliari.

Il leit motiv di questo bilancio, infatti, è che le risorse sono appena sufficienti per garantire i servizi essenziali e qualche limitata iniziativa.

I consiglieri comunali, quindi, non dovranno perdere molto tempo per “studiare le carte” visto che c’è poco da… studiare. Non potranno sicuramente agire sulle entrate comunali, visto che le tariffe di imposte e tasse sono state già approvate nell’ultima seduta di consiglio comunale, senza alcuna possibilità di modifiche, considerato che qualche ora dopo la giunta si è riunita per approvare la proposta di bilancio 2015.

La tassa sui rifiuti (Tari) è rimasta sostanzialmente la stessa, seppur con qualche euro di aumento. Altrettanto non si può dire per i proprietari dell’abitazione principale. La detrazione sulla Tasi (Tassa servizi indivisibili) di 50 euro quest’anno non ci sarà, e per questo motivo i contribuenti dovranno rifare il calcolo e versare quanto dovuto entro il 16 dicembre 2015.Invariata rispetto all’anno scorso l’addizionale Irpef comunale, fissata allo 0,8 per cento.

Da questi dati si evince che il livello di tassazione a Torre Annunziata si mantiene sui livelli medio-alti, se confrontati con i comuni viciniori. Ciò potrebbe sembrare contraddittorio se si considera che Torre Annunziata è una città in cui il disagio sociale è particolarmente accentuato. Invece è proprio il disagio sociale a generare una dinamica perversa che porta ad una diminuzione delle entrate fiscali e un aumento delle spese. Una famiglia disagiata non avrà la possibilità di pagare la Tari e, inoltre, non percependo alcun reddito, non sarà colpita dall'addizionale irpef. Nel contempo ha bisogno di tutta una serie di servizi che incidono sulle spese nel campo delle politiche sociali. Più una comunità è ricca, a parità di tassazione, maggiori saranno le entrate fiscali. Nel 2012 il gettito fiscale derivante dall'addizionale irpef comunale è stato di 2 milioni e 991 mila euro, nel 2013 di 2 milioni e 525 mila euro, nel 2014 di 2 milioni e 350 mila. Dal 2012 al 2014, quindi, solo relativamente all'addizionale Irpef, ci sono state minori entrate per circa 650 mila euro. Ciò sta ad indicare un impoverimento progressivo della popolazione di Torre Annunziata (si è passati da un reddito complessivo nel 2012 di circa 374 milioni di euro ad un reddito di circa 294 milioni prodotto nel 2014)).

Tra entrate tributarie ed extratributarie, nel 2015 il Comune dovrebbe incassare dai contribuenti torresi 40milioni e 600mila di euro, a cui vanno aggiunti 12 milioni e mezzo di euro derivanti dai trasferimenti dello Stato, per un totale di poco oltre i 53 milioni di euro (entrate correnti). Mentre le spese correnti, ossia le risorse a disposizione dell'Ente per il finanziamento delle spese di gestione annuale e dell'erogazione dei servizi pubblici, ammonterebbero, sempre in via previsionale, a poco oltre i 52 milioni di euro.

Di questi poco più di 70 mila euro sono destinati ad attività turistiche, culturali, sportive ed economiche, mentre discorso a parte meritano le politiche sociali. Qui l’Amministrazione investe un bel po’ di milioni. Ammontano a circa 7 milioni di euro, infatti, i fondi per il settore sociale dell’Ambito; ma oltre al comune di Torre Annunziata c’è la compartecipazione dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e della Regione Campania.