A cura della Redazione
Fibrillazioni nella maggioranza costituitasi meno di un anno fa a sostegno del sindaco Giosuè Starita. Nuovo Centro, gruppo consiliare composto da sei consiglieri comunali, già aveva manifestato il suo disagio non presentandosi alla seduta del Consiglio comunale del 26 marzo scorso, andata deserta anche per la protesta di un gruppo di disoccupati che aveva fatto desistere più di un consigliere dal partecipare all’assemblea. Nei giorni successivi, il capogruppo di NC, Domenico Ossame, aveva invitato il Partito Democratico a partecipare ad un interpartitico per una verifica in seno alla stessa maggioranza. Invito non accolto dal Pd che ha deciso di rinviare l’incontro con gli alleati di governo non prima di aver svolto il Consiglio comunale del prossimo 3 aprile , con il rischio, tuttavia, di far saltare ancora una volta la seduta per mancanza del numero legale. Ma da dove scaturiscono i malumori di Nuovo Centro? Senz’altro, dal cambiamento avvenuto in seno al gruppo consiliare MpC formato dai consiglieri Francesco Donadio, Domenico Roviello e Aldo Ruggiero. Al gruppo, infatti, hanno aderito i consiglieri Pasquale Iapicca e Raffaele Izzo, mentre il capogruppo Roviello ne è fuoriuscito. I quattro consiglieri hanno dato vita al nuovo soggetto politico denominato “Torre Democratica”, mentre Roviello ha aderito alla formazione politica “Orgoglio Campano”. In sostanza, Nuovo Centro lamenta una mancanza di condivisione dell’allargamento della maggioranza, trovando l’appoggio anche di altre tre forze politiche. «Le ultime vicende politico-amministrative verificatesi a Palazzo Criscuolo - si legge in una nota a firma di Nuovo Centro, Orgoglio Campano, Nuovo Psi (Raffaele Di Donna, ndr) e Torre del Valore (Raffaele De Stefano, ndr) - rendono sempre più indifferibile un chiarimento tra le forze di maggioranza al fine di addivenire alla definizione chiara e stabile di un quadro organigrammatico e di obiettivi nel quale tutti i movimenti politici possano ritrovarsi». Di qui, un attacco al Pd reo di non aver svolto il ruolo di equilibrio proprio di un partito leader. «E’ grande la delusione della maggior parte delle forze politiche coinvolte - prosegue il comunicato -, soprattutto rispetto al ruolo che i Democratici avrebbero dovuto svolgere come garanti del documento a suo tempo sottoscritto. Per questo ed altri motivi, legati sicuramente anche alla possibilità della costruzione del futuro politico-amministrativo della nostra città, riteniamo urgente ed indifferibile iniziare un percorso di verifica che sia in grado di puntualizzare le criticità, individuare punti di opportunità e che ci faccia rinsaldare l’alleanza - conclude il documento - in modo tale da affrontare con senso di responsabilità e con le competenze dovute le mille emergenze che il nostro territorio presenta». Il gruppo consiliare del Pd, ancora prima che fosse reso noto il comunicato della Federazione dei moderati, in una riunione svoltasi martedì sera (31 marzo) presso la sede di corso Vittorio Emanuele, aveva delegato il sindaco Starita ad incontrare i partiti della maggioranza per ascoltare le loro preoccupazioni in vista dell’incontro futuro che, come detto, si dovrebbe tenere dopo il Consiglio comunale. Basteranno le “rassicurazioni” del primo cittadino a lenire i “mal di pancia” di nove consiglieri comunali, la cui presenza sarebbe determinante per mantenere il numero legale nella prossima riunione dell’Assise?