A cura della Redazione
Giorni decisivi per un cambio di passo dell’azione amministrativa. Terminati gli incontri tra il Partito democratico e le forze politiche, che hanno espresso la volontà di aderire al Pd (Centro Comune e Diritti e Libertà, mentre tra i Progressisti permane ancora qualche dubbio), ora il pallino passa nelle mani del sindaco Giosuè Starita. Se il suo incontro con i vertici napoletani del partito andrà a buon fine, quasi sicuramente ci sarà lo sbocco della situazione politica torrese. Il Pd potrebbe far parte della nuova coalizione di governo, assumendo anche la leadership nel quadro della nuova maggioranza, composta per lo più da liste civiche. Infatti, il ragionamento dei Democratici sarebbe questo: non siamo stati noi ad avvicinarci al sindaco, ma è stato lui a venire verso di noi. Quindi, su nuove basi, con un accordo programmatico di medio periodo e una squadra di governo forte e competente, si potrebbe anche proseguire il cammino insieme fino al termine della consiliatura. Ma chi sarebbero le altre forze politiche della maggioranza? Di certo non vi farebbe parte Centro Democratico, nei confronti del quale il Pd torrese ha messo da tempo una croce sopra. Si parla anche dell’UdC, o di quello che è rimasto, visto che già il capogruppo Ossame è andato via, e il consigliere Donadio, che ha un buon feeling con Starita, non è certo un uomo di destra. Quindi una maggioranza molto ampia, composta da 17 o 18 consiglieri comunali, anche più larga di quella che è uscita vincente alle urne di due anni fa (16 consiglieri). A dirla in breve si ripeterebbe, a distanza di quattro anni, la stessa situazione di allora, ma a parti invertite. Nel 2010 il Partito democratico e l’Italia dei Valori subirono il cambiamento di rotta del sindaco Starita, uscendo dalla maggioranza e passando all’opposizione. Allora si disse che la regia dell’operazione era stata dell’assessore Ciro Alfieri, che assunse con il suo partito (Api) la leadership della nuova coalizione. Oggi, se le cose dovessero andare così come le abbiamo anticipate, il Pd e l’IdV (ora Diritti e Libertà) si “vendicherebbero” del torto subito allora, eliminando dalla scena Centro Democratico (ex Api). Ci sarebbe, tuttavia, un’altra ipotesi, legata alla mancata adesione del sindaco Starita al Pd. In tal caso, il Partito democratico torrese prenderebbe le distanze da una futura coalizione di governo e resterebbe all’opposizione. A questo punto, potrebbe anche nascere una coalizione senza Pd e Centro Democratico, formata solo da liste civiche e consiglieri fuoriusciti dai loro partiti. Ma una domanda è d’obbligo: il sindaco Starita si spingerebbe fino a tanto? Noi riteniamo che un’amministrazione è tanto più forte quando più strutturati sono i partiti che la sostengono. Una squadra di governo per poter raggiungere determinati obiettivi deve necessariamente avere i giusti agganci anche nelle istituzioni sovracomunali, da dove provengono le maggiori risorse. (dal settimanale TorreSette del 21 marzo 2014)