A cura della Redazione
«Il caso è archiviato, non si dà luogo a procedere». Sembra il verdetto di un giudice in una delle tante cause che quotidianamente si svolgono presso i tribunali italiani. Invece questa volta riguarda il comune di Torre Annunziata. Mercoledì pomeriggio, il sindaco Giosuè Starita ha ricevuto la notizia dal Prefetto di Napoli Francesco Musolino del decreto firmato dal ministro degli Interni Angelino Alfano (che gli verrà notificato a mezzo posta), che di fatto archivia il caso aperto con l’insediamento della Commissione d’Accesso a Palazzo Criscuolo. E questo nonostante il parere favorevole allo scioglimento da parte dei tre commissari Raffaele Sirico, viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Ravenna, l’architetto Antonio Bruno, funzionario del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania, e Rossella Zingaro, dirigente del Commissariato di polizia oplontino. E’ senz’altro una vittoria del primo cittadino, che della legalità ha fatto sempre un suo cavallo di battaglia. Eppure l’accusa era molto grave: infiltrazione della camorra all’interno delle Istituzioni. Quattro mesi di indagini della Commissione d’Accesso, iniziate il 2 aprile scorso, con una relazione finale di circa 500 pagine. Il Prefetto Musolino ha ricevuto il dossier nel mese di luglio. Aveva 45 giorni di tempo per inviare al ministro dell’Interno una sua relazione, previa consultazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato dal Procuratore della Repubblica competente per territorio e dal Procuratore Distrettuale Antimafia competente per territorio. Ciò è regolarmente avvenuto e si attendeva solo il verdetto del ministro di “innocenza” o “colpevolezza”. Per fortuna del sindaco, del consiglio comunale, ma della stessa Torre Annunziata, il caso è stato archiviato e non ci sono prescrizioni aggiuntive. «Attendevo con serenità questo verdetto - afferma il primo cittadino - ed ora, è inutile nasconderlo, sono molto soddisfatto dell’epilogo positivo della vicenda. Tuttavia, non nego di aver trascorso mesi terribili, con il rischio di dover andare a casa con un’accusa infamante, quando la lotta alla camorra è una priorità assoluta del mio programma elettorale». La stessa nomina ad assessore dell’ex commissario di polizia di Torre Annunziata Giuseppe Auricchio, è un elemento emblematico della politica adottata dal sindaco per contrastare i fenomeni di illegalità diffusa nella nostra città. «Due settimane fa ho subito minacce da un uomo armato di pistola - continua Starita - che mi ha intimato di non parlare più di camorra e del clan Gionta. Sono stato per quaranta minuti in balìa di questo energumeno ed ho temuto per la mia stessa vita. Sull’altro versante, c’era una vicenda in sospeso in cui si accusava l’amministrazione comunale di essere collusa con la camorra. Come si suol dire, stavo tra l’incudine e il martello! Ora fortunatamente il pericolo dello scioglimento del consiglio comunale è stato scongiurato e così possiamo guardare al futuro con più ottimismo. Ci sono tutte le premesse perché Torre Annunziata possa risollevarsi ed incamminarsi verso una maggiore normalità. Abbiamo tanti progetti in cantiere in grado di creare occupazione per i nostri giovani e garantire loro un futuro a Torre». ENZA PERNA (Nella foto panoramica, il sindaco di Giosuè Starita con il prefetto di Napoli Francesco Musolino) (dal settimanale TorreSette del 15 novembre 2013)