A cura della Redazione
Che faccio, voto o non voto? E se vado a votare per chi esprimo la mia preferenza? Sono questi i due interrogativi che mi pongo, insieme a tanti simpatizzanti del centrosinistra. Il primo dubbio lo sciolgo subito: ho sempre votato a tutte le “primarie” e non vorrei mancare proprio a queste, che ritengo decisive per la scelta del leader di questo schieramento. Il quale potrebbe diventare il prossimo premier. Ma, mettendomi nei panni del lettore-elettore, mi faccio la domanda più importante. Quale dei cinque aspiranti alla guida del centrosinistra scelgo? Ho seguito molti dibattiti televisivi e letto diversi articoli nei quali ognuno di essi ha espresso le sue idee e, pur stimandoli per le loro specifiche qualità, ho ancora difficioltà a dare il mio voto solamente ad uno. Di Pierluigi Bersani (foto) ho apprezzato la competenza sui diversi temi affrontati e la capacità di equilibrio. Oltre alla grande apertura che ha dimostrato nel far partecipare alle “primarie” esponenti del suo stesso partito, il Pd, pur se non era tenuto a farlo visto che lo statuto gli consentiva di proporre solo lui, il segretario. Matteo Renzi, invece, mi ha colpito per la coerenza, concretezza e semplicità del suo linguaggio, per la forte carica innovativa, per alcune proposte programmatiche molto condivisibili. Nichi Vendola, poi, è il politico che sa toccare le corde più sensibili dell’animo dell’elettore di centrosinistra, quello che lo fa “sognare” e gli fa intravedere un futuro con più giustizia sociale, maggiore equità fiscale e grande attenzione alle tematiche del lavoro. Laura Puppato e Bruno Tabacci, infine, pur sapendo di non avere nessuna possibilità di vittoria, stanno concorrendo dignitosamente e stanno contribuendo ad arricchire il dibattito politico-programmatico all’interno del centrosinistra. Limitiamoci, perciò, ai primi tre in pole position per una scelta, individuandone anche qualche limite qualora uno dei tre diventerà il leader. Bersani, con il suo centrosinistra “ristretto”, corre il rischio di non raggiungere l’obiettivo del premio di maggioranza. Renzi, con la sua ambizione di “partito maggioritario” alla Veltroni, non si capisce ancora se vorrà allearsi con altre forze politiche. Vendola è il più disponibile ad allargare i confini del centrosinistra ma sposta troppo il baricentro sul versante più di sinistra. Allora, quindi, cosa faranno tanti elettori delle “primarie” ancora in dubbio? Non lo sappiamo. Una cosa, però, è certa. Per quanto mi riguarda non mancherò a questo appuntamento con la democrazia partecipativa, anche perché la gara è entusiasmante e da essa dipende il destino dell’Italia per i prossimo cinque anni. SALVATORE CARDONE QUNADO E DOVE SI SVOLGERANNO LE VOTAZIONI Le votazioni per le “primarie” si svolgeranno domenica 25 novembre dalle ore 8 alle ore 20. Le sedi interessate sono tre e si può votare solo nel seggio collegato al numero della propria sezione elettorale, quella dove si vota abitualmente. Per votare bisogna registrarsi presso la sede del Pd, presentando un documento di identità e la tessera elettorale. Le sedi sono: Spi-Cgil - corso Umberto I, 7 (sezioni: 3, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 24, 27, 28, 30, 41, 45, 48). Pd corso Vitt. Em. 352: (sezioni: 1, 2, 19, 21, 22, 23, 25, 35, 37, 38, 42, 43, 44, 46, 47). Villaggio del Fanciullo in via Postiglione 6 (sezioni: 4, 7, 12, 16, 17, 18, 20, 26, 29, 31, 32, 33, 34, 36, 39, 40, 49, 50, 51, 52)