A cura della Redazione
Il primo Consiglio comunale dell’era Starita-bis. Questa mattina, il consesso civico si è riunito presso la (piccola) sala consiliare di Palazzo Criscuolo. I ventiquattro consiglieri eletti ed il primo cittadino hanno inaugurato la nuova legislatura a distanza di quindici giorni dalla proclamazione ufficiale del risultato elettorale, che ha visto andare al governo di Torre Annunziata la coalizione di centrodestra. Diversi i volti nuovi: Domenico Roviello, Pasquale Iapicca, Raffaele Ricciardi, Antonio Pallonetto, Rocco Manzo, Francesco Anzalone e Pasqualina Gallotta, l’unica donna del parlamentino torrese. La seduta si è aperta con la surroga del consigliere Francesco Anzalone, primo dei non eletti nella lista Progressisti e Democratici, che ha sostituito il dimissionario Giuseppe Raiola, entrato a far parte della giunta. Successivamente, l’Assise ha eletto il suo nuovo presidente. Si tratta, come ampiamente preventivato, di Ciro Portoghese, “migrato” a pochi giorni dalla consultazione elettorale dal Pd all’Api. Portoghese ha raccolto diciassette preferenze (i 2/3 richiesti dalla legge) al secondo scrutinio, mentre l’opposizione si è schierata a sostegno di Antonio Gagliardi, il “veterano” del Consiglio con la sua quinta elezione consecutiva, che ha raccolto otto voti. Dopo il giuramento, ha preso la parola il sindaco Giosuè Starita: «Il compito che ci attende è arduo ed impegnativo - ha affermato il primo cittadino -. Innanzitutto dobbiamo far fronte all’emergenza lavoro a Torre Annunziata. Lavoreremo per creare le condizioni affinché ci siano maggiori opportunità occupazionali, sia per i giovani che per i tanti lavoratori espulsi dai cicli produttivi. Questa città - ha spiegato ancora Starita - ha bisogno di condivisione sociale. Ecco perché i nostri punti programmatici si concentreranno principalmente sui bisogni primari dei cittadini. Cosa che noi abbiamo fatto già nei cinque anni precedenti ed è per questo che gli elettori ci hanno premiato, soprattutto nelle zone e nei quartieri più degradati. Le persone hanno scelto noi perché siamo stati loro vicini. Auspico - ha concluso il sindaco - che via sia un apporto alla risoluzione delle tante problematiche della città anche da parte dell’opposizione. Bisogna lavorare in maniera unitaria e, da parte nostra, non respingeremo pregiudizialmente proposte concrete che la minoranza avanzerà per il bene della comunità». Starita ha poi annunciato i sette assessori che faranno parte della giunta. Le previsioni avanzate nei giorni scorsi si sono rivelate del tutto esatte. Ciro Alfieri (Api) è stato nominato vicesindaco e si occuperà di Politiche Sociali, Pari Opportunità, Centri sociali, Informagiovani e Politiche giovanili, Asilo nido, Politiche attive della Casa, Statistica, Rapporti con le Associazioni, Informatizzazione. A Giuseppe Auricchio (indipendente) vanno le deleghe alla Sicurezza urbana, Traffico e Viabilità, Protezione Civile, Rapporti con le Istituzioni giudiziarie e di Polizia, Risorse Umane, Trasparenza, Antiracket e Antiusura. Francesco Bisogno (Noi Sud) è l’assessore all’Urbanistica, Pianificazione Territoriale, Condono edilizio, Edilizia scolastica. A Gioacchino Langella (Noi Sud) vanno le deleghe all’Avvocatura e Contratti, Sanità, Verde pubblico, parchi e giardini, Anagrafe, Stato civile e Statistica, Monitoraggio legislativo. Francesco Colletto (UdC) ottiene le deleghe ai Lavori Pubblici, Edilizia privata, Arredo urbano. Giuseppe Raiola (Progressisti e Democratici) sarà il titolare della Pubblica Istruzione, Porto, Demanio, Risorsa Mare e Grandi eventi. Infine, Luisa Stanzione (Api), figlia dell’ex consigliere Angelo ed unica “quota rosa” nell’esecutivo, si occuperà di Cultura, Biblioteca, Risorse archeologiche e museali, Valorizzazione del Patrimonio artistico e storico, Turismo. Il sindaco ha avocato a sè importanti materie: Finanza e Bilancio, Sport, Ambiente, Igiene Urbana, Lavoro e Attività produttive. A tal riguardo, Starita ha annunciato che ci sarà il coinvolgimento dei consiglieri comunali, ai quali verranno assegnate deleghe specifiche, e del suo nascente Ufficio di Staff. «Sarà a costo zero e composto da persone che credono in questo territorio», ha dichiarato il primo cittadino. Dai banchi dell’opposizione, il primo a parlare è stato Antonio Gagliardi dell’Italia dei Valori, candidato sindaco alle ultime elezioni per il Nuovo Centrosinistra. L’ex assessore non ha lesinato attacchi a Starita e alla sua maggioranza. «Il responso elettorale ha riportato alla guida della città il sindaco Giosuè Starita sostenuto da una coalizione di centrodestra. Noi siamo rispettosi delle regole democratiche - ha detto Gagliardi -, pur se abbiamo manifestato qualche dubbio in merito a talune pratiche messe in atto in campagna elettorale da alcuni nostri avversari politici allo scopo di accaparrare voti in modo, secondo noi, non lecito. Ma questo è un altro discorso e la valutazione dell’esposto presentato da noi alla Procura della Repubblica, insieme ad altri partiti e liste civiche, mira a fare chiarezza sulla regolarità del voto. La nostra non sarà un’opposizione senza se e senza ma - ha proseguito il leader dell’IdV -. Saremo ben disponibili a dare il nostro contributo di idee e proposte e ad approvare delibere che abbiano quale obiettivo principale l’interesse della collettività. Ma non faremo sconti quando l’interesse di parte prevarrà su quello generale. Pensiamo, inoltre, che una buona opposizione possa essere da stimolo alla stessa maggioranza per spingerla a fare sempre meglio». Stoccata, poi, sulla nuova giunta. «Ci eravamo illusi - ha affermato Gagliardi -, leggendo le dichiarazioni post elezioni di Starita, che finalmente egli volesse inaugurare un nuovo corso in questo suo secondo mandato. Giunta tecnica, almeno in una prima fase; la presenza di due donne nell’esecutivo; nessun consigliere comunale promosso assessore. Ebbene, nessuna delle tre buone intenzioni da lui auspicate sono state accettate dalla sua maggioranza. Allora, se ci è permesso, vorremmo dare un suggerimento al primo cittadino. Eviti in futuro di fare promesse che poi non potrà mantenere, questo anche per evitare di essere continuamente sbugiardato dalla sua stessa maggioranza. Non ne fa una bella figura e non la fa fare neanche a noi (rivolto a Starita, ndr), visto che lei è anche il nostro sindaco. L’unica vera novità - ha continuato Gagliardi - è rappresentata dalla dottoressa Luisa Stanzione. Una donna, per lo più giovane, che porterà sicuramente un po’ di entusiasmo. Cinque riconferme, anzi diremmo sei, perché l’assessore Langella già nella consiliatura passata ha avuto un ruolo di primo piano nell’Amministrazione, essendo stato presidente del Consiglio. A proposito di Langella, una cosa è certa. La sua nuova carica è compatibile, nonostante sia cognato del sindaco. Bene, ma lei signor sindaco non ha mai pensato che la nomina di suo cognato in giunta possa essere considerata quantomeno inopportuna?». In ultimo: «Noi non obiettiamo il fatto che ci siano state cinque riconferme, anzi questo potrebbe rappresentare un valore aggiunto in termini di esperienza amministrativa - ha sostenuto Gagliardi -. Quello che obiettiamo, invece, è che lei abbia riconfermato in buona parte assessori che non hanno dimostrato, in passato, di possedere brillanti capacità. Infine, vorrei fare un appello a questa Amministrazione. Non pensi di risolvere i problemi economici del Comune, che hanno portato allo sforamento del Patto di Stabilità, attraverso nuove tasse ed imposte. Torre Annunziata è una città povera. Per questo - ha concluso - invito il sindaco a tagliare drasticamente le spese correnti». Duro anche l’altro leader dell’opposizione, Vincenzo Sica, che ha conteso anch’egli la poltrona di primo cittadino a Starita, sostenuto dall’Alleanza Straordinaria (Pd e altri partiti e liste civiche): «Prendiamo atto che dopo quasi due mesi - ha dichiarato l’ex city manager del Comune - il sindaco abbia deciso finalmente di pesentare i nomi della sua giunta. Lui stesso l’ha definita “di continuità” rispetto ai cinque anni precedenti. Ebbene, noi riteniamo che sia proprio questa continuità a preoccuparci e a porci criticamente, e non demagogicamente, nei confronti di questa Amministrazione. Noi giudicheremo i fatti. Starita ha parlato di lavoro, ma questa Amministrazione non ha dato alla città la possibilità di pensare al lavoro. Anzi, per la prima volta è stato sforato il patto di stabilità - ha proseguito Sica - con gravi ripercussioni sulle politiche di sviluppo. Addirittura, si parla in questi giorni di un possibile dissesto finanziario a cui potrebbe andare incontro l’Ente. Non è stato ancora approvato il bilancio di previsione, nel quale ci sono altri tagli, e non si conosce il futuro della società partecipata del Comune, l’Oplonti Multiservizi». Significativo anche l’intervento di Luigi Ammendola, consigliere del Pd, che ha parlato di «speculazioni avvenute sul territorio ad opera di impenditori venuti a Torre Annunziata, che hanno preso i capannoni delle aziende dismesse e che poi sono andati via senza recare alcun beneficio alla collettività». Inoltre, sulla composizione della giunta, Ammendola è stato particolarmente duro: «Lei è il sindaco dei buoni propositi, ma che poi si piega alla volontà dei partiti». Marcello Vitiello, esponente di Centro Comune, ha invece posto l’attenzione sulle problematiche che affliggono le periferie della città: «C’è un degrado assoluto, da terzo mondo. La mia proposta è quella di differenziare le tasse tra la zona definita “nord” della città e quella chiamata “sud”. Altrimenti, l’Amministrazione predisponga gli stessi interventi senza discriminazioni, perché i cittadini delle periferie meritano rispetto». Per la maggioranza hanno preso la parola Davide Alfieri, Domenico Roviello, che si è detto emozionato di sedere tra gli scranni del Consiglio dopo aver servito per 40 anni il Comune da vigile urbano, Domenico Ossame, Raffele De Stefano e Vincenzo Ascione. Quest’ultimo ha sottolineato «la serietà e l’impegno che i Progressisti e Democratici, attraverso l’assessore di riferimento, Raiola, profenderanno per il bene della città. Noi siamo con coerenza a sotegno di Starita». Nel corso della seduta, sono stati eletti anche i tre componenti della Commissione Elettorale Comunale (quella che, per intenderci, nomina gli scrutatori alle elezioni): Raffaele Di Donna e Raffaele Izzo per la maggioranza, e Marcello Vitiello per l´opposizione. Infine, eletti anche i due vicepresidenti del Consiglio: Raffaele De Stefano (maggioranza) e Marcello Vitiello (opposizione).