A cura della Redazione
Ancora in alto mare la formazione della giunta Starita, anche se si incominciano a delineare alcuni aspetti che ne dovrebbero caratterizzare il suo futuro. Sembra, infatti, che il riconfermato sindaco abbia posto tre condizioni alle forze politiche alleate. La prima è che nessun consigliere comunale dovrà far parte dell’esecutivo, almeno nella prima parte della consiliatura. Il motivo è che eventuali new entry potrebbero minare la stabilità dei gruppi consiliari e della stessa maggioranza che, seppur abbastanza ampia, correrebbe il rischio di vacillare nell’eventualità di defezioni al suo interno. La seconda condizione è che gli assessori debbano avere tutti un profilo tecnico-professionale di alto livello. La terza, è la riconferma dell’assessore Giuseppe Auricchio. Il rispetto della prima condizione creerebbe un problema all’interno dei Progressisti e Democratici, dal momento che sono note a tutti le ambizioni di Giuseppe Raiola, rieletto consigliere comunale alle ultime elezioni, di ritornare a far parte della nascente giunta. Condivisibile, anche se difficile da attuare, l’intenzione del sindaco Giosuè Starita di attorniarsi di assessori competenti e di elevato profilo. Un’idea che, però, penalizzerebbe non pochi aspiranti, già pronti ad accomodarsi in poltrona, ma privi dei requisiti declinati dal primo cittadino. Infine, l’unica condizione già metabolizzata dalle forze politiche sembra la riconferma dell’ex funzionario della Polizia di Stato Auricchio. Ma come ripartire i restanti sei assessori tra i partiti della maggioranza? L’Api ne chiede due, più la presidenza del consiglio e la delega di vicesindaco, analoga richiesta perviene da Noi Sud, mentre all’UdC (che ha già espresso il sindaco) e ai Progressisti e Democratici ne andrebbe uno ciascuno. Resterebbero fuori Nuovo Psi, Orgoglio e Dignità e Torre del Valore, ossia le liste che hanno ottenuto un solo consigliere comunale. Per loro ci sarebbe qualche incarico minore, vicepresidente del consiglio o membro nel Cda dell’Oplonti Multiservizi. Ma quali potrebbero essere i possibili papabili alla carica di assessore? Oltre ad Auricchio, l’altro nome certo è l’assessore uscente alle Politiche sociali Ciro Alfieri, che andrebbe a rivestire anche la carica di vicesindaco. Poi una sfliza di nomi di politici, atteso che non la spunti Starita per un esecutivo di tecnici di alta professionalità: Gioacchino Langella, ex presidente del consiglio (Noi Sud), Francesco Bisogno, ex assessore (Noi Sud); Gaetano Veltro, ex consigliere comunale (PeD); Francesco Colletto o Ciro Di Paola, ex assessori (UdC), o Domenico De Vito, ex consigliere comunale (UdC); Vincenzo Vaiano, ex assessore (Api). Intanto ancora pochi giorni e si avrà l’ufficializzazione dei risultati elettorali. La commissione del seggio centrale, costituitasi presso il Comando di Polizia urbana, e presieduta dal dott. Angelo Scarpato, ha infatti terminato la verifica dei voti dei candidati a sindaco e delle liste, ma sta ancora procedendo per quella dei singoli candidati al consiglio comunale. Ancora una settimana e poi finalmente verranno resi noti i risultati delle elezioni a Torre Annunziata del 6 e 7 maggio scorsi. Ma la situazione è tutt’altro che fluida e si prevedono strascichi giudiziari in seguito a denunce ed esposti presentati da singoli cittadini e forze di opposizione. Verbali completamente bianchi, voti riportati sulle tabelle di scrutinio non corrispondenti a quelli segnati nei verbali, voti di lista sommati a quelli del sindaco. Insomma tantissime irregolarità che hanno indotto gli agenti del commissariato oplontino, guidato dal dott. Aldo Mannella, a sequestrare la documentazione relativa alla sezione 46, dove ci fu la pressione di un candidato sul presidente di seggio per farsi assegnare alcuni voti non validi. Parallelamente sarebbe in corso un’indagine della Dia per i fatti di cronaca verificatisi prima, durante e dopo le elezioni. E infine, un esposto dell’opposizione alla Procura della Repubblica per la questione dei “pacchi alimentari”, distribuiti copiosi dal Comune una settimana prima delle tornata elettorale. I giochi potrebbero riaprirsi se la magistratura dimostrasse che il voto a Torre Annunziata è stato inquinato da fattori esterni. In tal caso ci sarebbe il serio rischio di annullamento delle elezioni. Ma questa è un’altra storia... GIL DARIGA (da TorreSette del 25 maggio 2012)