A cura della Redazione
Il porto e il mare. Due risorse che qualsiasi città al mondo sfrutterebbe per accrescere lo sviluppo economico ed occupazionale, ma che a Torre Annunziata sono state dimenticate per anni. Qualcosa, però, sembra finalmente cambiare. La giunta comunale, infatti, ha approvato il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) con valenza paesaggistica riguardante gli interventi di riqualificazione dello scalo marittimo oplontino e dell’area connessa. Si tratta, in breve, di una norma che regola la trasformazione edilizia di una determinata zona urbana, in questo caso il porto, e tutte le attività commerciali ad essa inerenti. «L’obiettivo - ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Colletto - è quello di far crescere gli investimenti e l’economia sull’area portuale, una delle più importanti risorse della città». Il Piano, in sostanza, è volto a “spianare” la strada a future iniziative imprenditoriali, predisponendo una serie di norme che favoriscano con maggiore facilità gli investimenti, sia privati che pubblici, eliminando vincoli soprattutto di carattere paesaggistico ed ambientale. I diversi punti contenuti nel PUA ci vengono illustrati dall’assessore Colletto. «Innanziatutto - spiega l’esponente dell’esecutivo cittadino - sarà possibile riorganizzare completamente le attività commerciali nell’area, con la possibilità di realizzare servizi annessi ed implementare, attraverso nuove opere, altri tipi di attività, ad esempio, la darsena per la crocieristica turistica. In secondo luogo - prosegue Colletto - abbiamo previsto il recupero dell’ex Lido Santa Lucia, per il quale è stato predisposto un ampliamento dei volumi. Inoltre, ci sarà la nascita di un porticciolo turtisco per la nautica da diporto, sul modello di Marina di Stabia. La zona - continua l’assessore - verrà adibita all’attività commerciale. In ultimo, poi, sarà completamente ridisegnata la banchina commerciale, affinché vengano risolte la problematiche legate al pescato e al dragaggio dei fondali. A tal proposito - conclude Colletto - si procederà all’escavo delle sabbie che verranno posizionate all’interno di una banchina da realizzare e che verrà collocata sotto quella già esistente». Il Piano dovrà ora essere sottoposto al vaglio della Regione Campania, attraverso conferenze di servizio. Solo dopo aver ottenuto l’ok, si procederà al restyling dell’area con finanziamenti pubblici ed investimenti privati. Critiche, però, giungono dal candidato sindaco dell’Alleanza Straordinaria, Enzo Sica. «Nel pieno rispetto delle migliori tradizioni dell’Amministrazione Starita-Alfieri & Co. - scrive Sica in un comunicato - continua la farsa mediatica. Questa volta ci pensa l’assessore Colletto, assolutamente non nuovo a tale “enfasi”, annunciando l’approvazione in Giunta del piano regolatore portuale. Finalmente la città si dota dello strumento di pianificazione dell’area portuale! Peccato che, per far accadere tutto ciò, sono trascorsi cinque lunghi anni. Circa 1800 giorni!». Sica sottolinea come, in realtà, il piano di attuazione e di pianificazione fosse già stato approvato in Consiglio comunale nel luglio del 2002, e la Regione Campania ne prendeva atto nel giugno 2006. «Invece di fare tante dichiarazioni “programmatiche” - continua l’ex city manager del Comune oplontino -, si prenda atto dell’ennesimo fallimento in termini di efficienza politica ed amministrativa e si prenda atto, come denunciato da tempo, che la scellerata scelta di non aderire al protocollo d’intesa con l’Autorità Portuale di Napoli, sta comportando, al momento, l’assenza assoluta del porto di Torre Annunziata dalla programmazione per gli investimenti infrastrutturali, finanziati dall’Unione Europea». Parole al vetriolo anche nei confronti dell’assessore Francesco Bisogno. «E’ singolare, poi - prosegue Sica - che l’assessore Bisogno, che ha una delega fondamentale in materia di pianificazione urbanistica, non condivida la proposta approvata dalla Giunta, preannunciando, ad un mese dalla scadenza del mandato, un “grande programma di recupero urbano complesso, sottoforma di concorso di idee”, del quale il porto è parte sostanziale...”. La preghiamo assessore Bisogno, pur comprendendo la sua buona volontà, ci eviti ulteriori sprechi di tempo e di risorse (circa 75.000,00). Purtroppo, allo stato avreste una sola saggia decisione da assumere. Le dimissioni in massa!». Ultimo attacco, infine, all’assessore ai Grandi Eventi e all’Attività Portuale, Giuseppe Raiola. «A proposito di farse mediatiche, sull’argomento del porto, si era già “cimentato” l’assessore ai “Grandi Eventi”, dott. Giuseppe Raiola, parlando di piano portuale che si sarebbe approvato “dopo circa 10 anni...”. Evidentemente - scrive ancora Sica - l’assessore Raiola, ancora inebriato dal “grande evento” del concerto di Povia e Meneguzzi, non riesce ancora oggi ad avere chiara la situazione. C’è sempre tempo per imparare! Nel frattempo l’importante è curare le “grandi” manovre, questa volta con i “casilliani” denominati “Progressisti e Democratici”, per ripresentarsi, per i prossimi “grandi eventi”, all’attenzione degli elettori/clienti. Perché questa città deve essere così sfortunata? C’è lo chiediamo oramai in tanti. Ed è per questo - conclude Sica - che è partita la “rivoluzione” pacifica. La crociata contro l’inefficienza, l’incapacità, l’inettitudine, l’inerzia, le mistificazioni, i falsi moralismi». DOMENICO GAGLIARDI (dal settimanale TorreSette del 2 marzo 2012)