A cura della Redazione
C’è chi lo preferisce giovane e chi, invece, lo vuole adulto. C’è chi è a favore di un esponente della società civile e chi, al contrario, opta per un politico. C’è chi punta su un tecnico e chi esprime la sua preferenza per un esperto amministratore. Insomma, i partiti e movimenti torresi sono divisi sull’identikit del prossimo sindaco. E le candidature in campo, almeno quelle potenziali, diventano tante. Nella coalizione di centrosinistra c’è il maggior affollamento di aspiranti, o presunti tali. Si va dal “passionale” Pasquale Guarriera, ex amministratore e assessore negli anni ‘70, che sembra intenzionato a guidare una lista civica, “Torre nel cuore”, con lui come candidato sindaco; a Francesco Alessandrella, leader di “Oplontiamo”, un’associaizone costituita da diversi giovani. Da Lello Ricciardi, politico di lungo corso (è stato l’ultimo segretario del Pci e il primo del Pds), già assessore nella giunta Monaco ed attualmente membro della segreteria provinciale del Pd, che ha dichiarato di volersi candidare alle Primarie. Ma nel Partito Democratico si fanno diversi nomi di aspiranti sindaci: Lello Lucibelli, avvocato e fratello del consigliere comunale Pietro; Tommaso Solimeno, ex vicesindaco, mentre l’ex segretario del Pd, Francesco Porcelli e l’attuale Pierpaolo Telese sembrano non intenzionati a presentare una loro candidatura, anche se i loro nomi, e soprattutto quest’ultimo, potrebbero spuntare nel rush finale. Nell’area moderata, alleata del centrosinistra, circola con insistenza il nome di Vincenzo Sica, già candidato a sindaco per il centrodestra nel 1995, poi direttore generale del Comune ed ora amministratore delegato della Oplonti Multiservizi. Il quale gode dell’appoggio non solo della sua lista civica “Centro Comune” ma anche di altre di centro, e poi il suo nome sembra essere gradito ad una parte rilevante del gruppo dirigente del Pd. L’Italia dei Valori ha una sua candidatura unica, quella di Antonio Gagliardi, esponente della segreteria regionale dell’IdV e già consigliere comunale, assessore e vicesindaco. Sinistra Ecologia e Libertà non ha scoperto ancora le sue carte ma è probabile che anche questo partito possa proporre un proprio nome, mentre la Federazione della Sinistra non sembra avere aspiranti alla poltrona di primo cittadino. Intanto, non si riesce ancora a capire con quale metodo verrà scelto un eventuale candidato a sindaco del centrosinistra allargato ai moderati e a movimenti di diversa estrazione politica. Il Partito Democratico è per le Primarie, insieme ai Comunisti Italiani, Sel è incerta, Italia dei Valori, Partito Socialista e Rifondazione Comunista sono per la non partecipazione ad esse, mentre il centro sta a guardare e per il momento non si pronuncia. E i tempi si allungano, senza che si sia arrivati, su tale questione, ad una conclusione unitaria. Tra l’altro, c’è chi ritiene che la guida di questa nascente coalizione debba andare ad un esponente del centrosinistra e non dell’area moderata alleata con esso. E chi propone l’alternanza all’interno di questo schieramento (finora, dal ‘95 in poi, i sindaci sono stati espressi tutti dal Pds-Ds) con una candidatura che provenga da IdV o da Sel. O, addirittura, c’è chi pensa ad un’alternanza all’interno dello stesso Partito Democratico, tra ex Democratici di Sinistra e Margherita. Ognuna di queste proposte ha le sue controindicazioni. Chi corre da solo è destinato a perdere o, al massimo, ad ottenere che il proprio candidato sindaco sia eletto consigliere comunale. Chi è troppo spostato sull’area moderata, potrebbe perdere pezzi importanti del centrosinistra, chi vuole rappresentare la sinistra pura e dura, può spaccare inevitabilmente questa nascente coalizione. La quadratura del cerchio, quindi, diventa sempre più difficile, anche perché c’è chi preme sull’acceleratore per avere al più presto il candidato sindaco, e chi invece tira il freno per rinviare questa scelta “sine die”, e in dirittura di arrivo piazzare il proprio “cavallo” vincente, come è accaduto in passato. Non è forse diversa la situazione nel centrodestra, perché anche lì gli aspiranti primi cittadini sono diversi. Ma questa è un’altra storia... che racconteremo sul prossimo numero. SALVATORE CARDONE (dal settimanale TorreSette del 7 ottobre 2011)