A cura della Redazione
Dopo il dimissionamento dell’avv. Francesco Porcelli (nella foto) da segretario cittadino del Partito Democratico di Torre Annunziata, sostituito dall’avv. Pierpaolo Telese, reggente fino al nuovo congresso, abbiamo intervistato l’ex segretario per capire il suo punto di vista all´indomani della decisione politica assunta dal suo partito. Avvocato, qual è il suo stato d’animo dopo la sfiducia da parte del coordinamento cittadino del Pd? «Vorrei preliminarmente chiarire che non si è trattata di una congiura né di un colpo di mano, ma di una iniziativa che appartiene alla normale dialettica interna di un partito democratico come il nostro,e che lascia assolutamente impregiudicati i rapporti personali e di stima che mi legano a tanti amici nel partito e in particolare al neo segretario Pierpaolo Telese, al quale rivolgo un affettuoso augurio di buon lavoro». Ora quale sarà il suo rapporto con il partito? «La mia convinta militanza nel PD oggi proseguirà in un ruolo di minoranza, ma sempre nello spirito di salvaguardia dell’integrità del partito. Non vi saranno spaccature, divisioni, o peggio ancora, allontanamenti da una formazione politica in cui credo. Appare doveroso però spiegare perché si è determinata questa situazione, su quali basi sia maturato un evidente contrasto di posizioni politiche che ha imposto, giustamente, il cambio alla guida del partito». Il neo segretario Telese ha parlato di dare un’accelerazione al processo circa l’allargamento della coalizione ai movimenti civici. «Sgombriamo il campo dall’accusa di ritardi nel radicamento organizzativo del partito e nella costruzione della coalizione. Sono i fatti che parlano. La relazione del segretario alla penultima riunione del coordinamento di circa 20 giorni fa era stata approvata da tutti,con i documenti politici alla stessa allegati (compresa la proposta di primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco) e in quella sede erano state decise una serie di iniziative, affidate nell’organizzazione allo stesso Telese, secondo una gestione del partito che è sempre stata collegiale. Quanto ai colpevoli ritardi nell’allargamento della coalizione a forze politiche o movimenti cosidetti moderati, tutti sapevano che l’interpartitico di lunedì scorso dell’intero centrosinistra aveva già deciso all’unanimità, su proposta del PD, l’allargamento del tavolo a queste forze. Suppongo quindi che era stata già decisa anche la sostituzione nel partito, per ragioni evidentemente diverse da quelle ufficialmente addotte. Quali sono queste ragioni profonde di dissenso? «Non ho mai nascosto, anzi ho rivendicato con forza, l’esigenza che fosse la coalizione di centrosinistra, di cui il PD ha l’ambizione e credo anche i titoli per rappresentare il perno, a rivendicare con orgoglio il ruolo di primo piano nella costruzione del progetto alternativo al governo trasformista oggi alla guida della città e a candidarsi senza remore o incertezze alla guida di un processo di più generale rinnovamento della politica a Torre Annunziata. Anche in questo caso parlano i fatti. Grazie alla spinta che il PD, ma non solo, ha dato negli ultimi due anni la battaglia al trasformismo e alla degenerazione di un personale politico sempre più impresentabile è stata vinta dall’intera coalizione di centrosinistra, che, depuratasi di tutte le scorie, rinunciando a cariche e funzioni, pur di tener alta la tensione nella difesa di regole e principi stravolti dai comportamenti degenerativi della classe politica, oggi al governo della città, ha acquisito una identità e una credibilità probabilmente da tempo smarrite, conquistando tutto ciò in una fase in cui altre forze politiche o movimenti neppure esistevano». Poi cosa è accaduto? «Improvvisamente negli ultimi tempi la stessa parola centrosinistra è scomparsa dal dibattito nel mio partito,ho sentito parlare dell’esigenza di costruire una coalizione nuova, di emergenza e altre consimili espressioni. Perchè? L’identità di un partito, di una coalizione omogenea di forze politiche in questo modo comincia a sfumare, i confini e le differenze con altri cominciano ad attenuarsi, con il rischio di sfociare in una indifferenziata aggregazione. Sottolineare ciò non significa negare la possibilità che un arco di forze politiche omogenee, inserite nel medesimo contesto politico e culturale, con tradizioni consolidatesi in anni di battaglie comuni su tutto il territorio nazionale, e anche qui a Torre Annunziata, si apra a forze che appartengano nel resto del paese a coalizioni politiche o a contesti culturali opposti ai nostri, ma occorre rimarcarne il carattere della assoluta straordinarietà ed eccezionalità, pena la perdita della propria identità, soprattutto di fronte ai propri elettori, indebolendo altresì, nella sostanza, la lotta che da tempo abbiamo sviluppato contro ogni forma di trasformismo e opportunismo nella vita politica. La “normale” interscambiabilità delle alleanze genera i fenomeni di trasformismo che noi vogliamo contrastare anche per il futuro e finisce inevitabilmente per mettere in discussione anche il ruolo guida della stessa coalizione di centrosinistra. Perché tutto questo e soprattutto a favore di chi?». Quindi, secondo lei, il suo partito si sta infilando in un vicolo cieco? «Il PD rischia l’isolamento politico nel centrosinistra, l’abbraccio mortale con forze e movimenti lontani dalla nostra storia e identità politica, perché manca chiarezza nella proposta politica su questo , con il rischio ulteriore di incorrere nel paradosso , che avrebbe il sapore di una amara sconfitta politica oltre che di una beffa, di consegnare la guida formale e sostanziale dell’intera coalizione di centrosinistra a esponenti più o meno identificabili del centrodestra, magari a chi non rappresenta certo un esempio nella lotta all’opportunismo e al trasformismo nella nostra città. E se qualcuno all’interno della coalizione di centrosinistra stesse deliberatamente lavorando a questo bisogna duramente contrastarlo, il timore è che con sistemi vecchi, per l’ennesima volta introdotti, attraverso un’opera trasversale, non alla luce del sole, tesa ad individuare per ciascuno ruoli e compiti, ma senza il coraggio di battersi apertamente per questo, si stia svendendo un patrimonio di credibilità e di coerenza che il PD e l’intera coalizione di centrosinistra avevano faticosamente conquistato. Vedremo nelle prossime settimane se queste preoccupazioni si trasformeranno in certezze». Qual è la sua opinione sulle primarie? «Sulle primarie valgono le medesime preoccupazioni, fatta salva la buona fede di tanti amici nel partito, entusiasti del metodo innovativo che noi abbiamo proposto anche qui a Torre Annunziata, dal momento che fortissimo è il rischio che tutti percepiscono, anche all’interno del mio partito, di utilizzare un nuovo strumento, che va tutelato, per vecchie politiche. Spero che nel partito si apra una discussione su questo e che anche le altre forze politiche del centrosinistra si esprimano in modo chiaro. Solo così, a mio parere, potrà costruirsi una coalizione politica che rappresenti un’alternativa credibile all’attuale degrado della politica torrese».