A cura della Redazione
Ancora un flop del Consiglio comunale di Torre Annunziata, l’ennesimo della giunta Starita ter. Non è la prima volta che questo accade, e non sarà certamente l’ultima. Una maggioranza fragile come l’argilla, pronta a rompersi in mille pezzi al minimo urto. L’opposizione, da par suo, ha colto la “palla al balzo” e non è entrata in aula, evitando di contribuire al raggiungimento del numero legale. Sembra che il capogruppo dell’UdC, Francesco Donadio, abbia stigmatizzato l’atteggiamento di alcuni consiglieri di minoranza richiamandoli al senso di responsabilità. Ma di quale responsabilità parla? Di quella che ha permesso il sovvertimento del voto popolare, portando al governo della città partiti bocciati dagli elettori alle ultime elezioni comunali? O di quella che ha innalzato il numero degli assessori a dieci senza che ce ne fosse alcun bisogno? O di quella che quest’anno, in tema di tasse, non prevede alcuna agevolazione fiscale per le famiglie più disagiate? Il sindaco Giosuè Starita ora si trova davanti ad un bivio: continuare a governare alla meno peggio, tirando a campare ma con il rischio che la situazione gli sfugga dalle mani, vista anche l’imminenza delle elezioni comunali; oppure avere uno scatto di orgoglio, ammettere che nonostante il suo impegno amministrativo le cose non sono andate come lui avrebbe voluto e staccare definitivamente la spina. Un atto di coraggio che rivaluterebbe in parte la sua persona, nonostante i tanti errori commessi durante il suo mandato. Errori soprattutto di carattere politico. La coalizione di centrosinistra si è nuovamente riunita. Questa volta al tavolo non erano seduti Forza del Sud e Popolari per il Sud, ma il Partito Socialista. Una scelta non ancora definitiva da parte del segretario cittadino Salvatore Izzo, ma più rispondente alle tradizioni del Psi. Il Partito Democratico ha proposto di introdurre le Primarie per la scelta del prossimo candidato a sindaco del centrosinistra. Proposta che non ha trovato il consenso unanime dei partiti presenti alla riunione (Pd, IdV, SEL, Federazione di Sinistra, Psi). Si ritornerà a parlarne lunedì, quando probabilmente si entrerà nel merito della questione introducendo criteri e requisiti delle candidature. Le Primarie sono uno strumento di grande partecipazione popolare alla vita democratica di una comunità. I cittadini si sentirebbero direttamente coinvolti nella scelta di chi potrebbe essere il futuro sindaco della città. Ma una domanda è d’obbligo: gli elettori hanno veramente questo grande desiderio di partecipazione alla vita pubblica in una fase in cui la politica ha toccato livelli mai così bassi? Se ciò non fosse, le Primarie si ridurrebbero ad una semplice consultazione tra iscritti e simpatizzanti di partiti, con la corsa ad accaparrarsi “casa per casa” i voti utili per essere eletti. E siccome un film di tal genere lo si è già visto recentemente a Napoli, con risultati non proprio edificanti, allora sarebbe meglio lasciar perdere. Un’altra coalizione è in embrione in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Ne fanno parte, per ora, partiti di centrodestra ed associazioni politiche: Popolari per il Sud, Forza del Sud, Psi (?), i circoli della Discussione e Nuova Italia, Centro Comune, IpF. Un unico comune denominatore tra questa e la colazione di centrosinistra: il giudizio negativo sul governo Starita. Un’ipotesi: la fusione delle due coalizioni in una. Ma solo il tempo ci dirà se questa strada sarà praticabile. Sul versante opposto, il sindaco Starita ha scarsissime possibilità di essere ricandidato. Cosa che sta generando già la corsa ad occupare la sua poltrona. Al momento solo voci: il medico Carmine Alfano, attuale segretario cittadino dell’UdC, l’assessore Vincenzo Ascione, ex Pd. Anche se quest’ultimo ha sempre dichiarato che non farebbe mai parte in futuro di una coalizione di centrodestra. Quella attuale la considera solo una coalizione di… salute pubblica. ANTONIO GAGLIARDI (Dal periodico TorreSette del 1 luglio 2011)