A cura della Redazione
Grazie al sindaco Starita si afferma a Torre un nuovo teorema politico: chi perde vince! Infatti il centrodestra che aveva perso le elezioni nel 2007 ora è al governo della città, mentre il centrosinistra che le aveva vinte è all’opposizione. Intanto, quelle “anime” di sinistra che ancora sostenevano il primo cittadino hanno preso atto di un’ulteriore svolta a destra, con l’ingresso nella maggioranza anche di Futuro e Libertà, e hanno preso le distanze da Starita. Sinistra, Ecologia e Libertà, quella parte che ancora appoggiava il governo cittadino, rappresentata in consiglio comunale da Andrea Fiorillo e in giunta dal vicesindaco Luigi Colucci, e Rifondazione Comunista, che aveva assicurato un appoggio esterno, si sono tirati fuori dalla maggioranza. Che ora è chiaramente schiacciata sul fronte del centrodestra, visto che ne fanno parte Api, Fli e UdC, il cosiddetto “terzo polo”, alleati con Noi Sud, una costola del PdL, e con la lista civica di centrodestra (Orgoglio e dignità), più sei consiglieri “sfusi”. E lo stesso sindaco sembra veleggiare verso l’Unione di Centro. La reazione a questa “capriola” di Starita non si è fatta attendere da parte del suo ormai ex partito, il Pd, il cui segretario provinciale Nicola Tremante lo ha deferito, insieme ad altri consiglieri comunali dissidenti, davanti alla commissione di garanzia per un’eventuale sospensione o espulsione. Ma è probabile che prima che vengano adottati i provvedimenti del caso, la maggior parte dei consiglieri dissidenti trovino una diversa collocazione partitica. Negli ambienti politici, infatti, circola la voce che Domenico Solimeno potrebbe aderire a Noi Sud, mentre l’ex capogruppo Francesco Donadio sarebbe vicino all’UdC e Antonio Russo Guarro all’Api. Più travagliata la scelta del gruppo che fa riferimento al consigliere comunale Gaetano Veltro (l’assessore Enzo Ascione e il presidente dell’Oplonti Multiservizi Michele Cuomo) che difficilmente aderirà ad un partito di centrodestra, così come lo stesso Ascione ha dichiarato alla stampa. Ricomposta la frattura all’interno di Sel, che vedeva una parte del partito appoggiare Starita e l’altra contro. “Non possiamo consegnare la città alla destra - ha affermato il coordinatore protempore Massimo Manna -. Allo stesso modo rivendichiamo con fermezza l’autonomia politica di SEL all’interno del centrosinistra e ci appelliamo a tutti i veri riformatori della coalizione che ha vinto le elezioni del 2007, anche quelli che hanno condiviso questa recente esperienza amministrativa, affinchè fin da ora si costruiscano le condizioni per portare un sindaco di sinistra alla vittoria nelle prossime amministrative”. Ora, quindi, sia i consiglieri Fiorillo che Monaco sono all’opposizione, anche se permangono diversità di analisi all’interno del partito di Vendola. L’ultimo a prendere le distanze dalla maggioranza è stata Rifondazione Comunista, che attraverso il segretario cittadino Osvaldo Ciaravola, ha detto chiaramente che RC non può coesistere con un partito di destra come FLI. Quindi, tutti i partiti di centrosinistra che avevano appoggiato il sindaco Starita alle elezioni del 2007 ora sono all’opposizione, tranne i quattro consiglieri dell’Api, provenienti dal Psdi. Una strategia ormai chiara quella dell’attuale maggioranza: prepararsi alle prossime elezioni comunali con una coalizione di centrodestra, altrimenti non si spiegherebbe perchè includere FLI sapendo a priori di perdere una parte di Sel e Rifondazione Comunista. E nello stesso tempo provocare una forte crisi di identità in coloro che, pur appoggiando ancora Starita, si riconoscono sempre nel centrosinistra. E’ con questi che il Pd locale dovrebbe riallacciare un rapporto di avvicinamento, mettendo al bando le contrarietà e le divisioni che si sono verificate nell’ultimo anno all’interno del partito stesso. Intanto, le ultime vicende politiche hanno contribuito a rafforzare la coalizione di centrosinistra che attualmente è composta da cinque formazioni politiche: Pd, IdV, Sel, RC e PdCI, anche se l’obiettivo è quello di allargarsi a forze moderate di centro. Sul versante opposto, invece, non si capisce quale sia l’atteggiamento del PdL che continua, attraverso il segretario cittadino Carmela Corradini e il capogruppo al Comune Gennaro Di Paolo, a tacere su questo ribaltone, che condanna a livello nazionale, quando viene paventato, e approva implicitamente con il silenzio quando si verifica a livello locale. (Dal settimanale TorreSette del 21 gennaio 2011)