A cura della Redazione
Noi Sud: lascia uno e prende due. Il presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata Raffaele Sentiero si dimette da consigliere, ma al suo posto subentra il primo dei non eletti Massimo Papa e alla testa dell’assise consiliare è eletto Gioacchino Langella, capogruppo del partito di Milo. Langella ha ottenuto ventidue voti, una maggioranza molto ampia che va oltre quella che sostiene ufficialmente il sindaco Giosuè Starita. Ciò dimostra che, pur essendo eterogenea, è compatta quando si tratta di riempire le caselle degli incarichi. Come vicepresidente del consiglio comunale in quota alla maggioranza è stato poi eletto Raffaele Izzo, di Orgoglio e Dignità, che quindi ne è entrato a far parte ufficialmente. A questo punto, però, si pone un problema. Angelo Stanzione, l’altro vicepresidente, eletto a suo tempo in quota alla minoranza, dovrebbe ora dimettersi dal suo incarico, visto che la segretaria comunale ha letto una lista di consiglieri della maggioranza tra i quali figurava anche lui. Ma il mosaico degli incarichi non è ancora completo, perché manca qualche tassello. Nei prossimi giorni dovrebbe essere completato con la nomina di due assessori (ma il sindaco Starita non era contrario ad una giunta a dieci?) e con quella dei tre componenti del nucleo di valutazione. A tal proposito, visto che il primo cittadino si è erto a paladino nella lotta alla riduzione delle spese, che senso avrebbero queste tre nomine, di cui finora non ne ha sentito il bisogno, a poco più di un anno dalla scadenza del suo mandato, quando per lo più i dirigenti da valutare sono appena quattro? A Noi Sud, quindi, un assessore e un presidente del consiglio, all’Api due assessori, ai dissidenti Pd tre assessori e il presidente della Multiservizi, al dissidente di SeL il vicesindaco e, probabilmente, all’altro dissidente IdV un assessore e a due consiglieri dell’Udc il nono assessore. Il decimo è il “tecnico” Giuseppe Auricchio. Senza incarichi in giunta Rifondazione Comunista e Orgoglio e Dignità. Resta sempre l’incognita dei componenti del nucleo di valutazione, conosciuti i quali si saprà chi è stato accontentato ulteriormente tra i consiglieri che sostengono questa amministrazione. Insomma il collante del potere ha fatto il miracolo di unire ciò che la politica divide. Nel senso che questa maggioranza va da Rifondazione Comunista, di estrema sinistra, a Noi Sud, di destra, da partiti di centro come l’Api e i due consiglieri dell’Udc a liste civiche come Orgoglio e Dignità. Comunque se la prevedibile “grande abbuffata” di incarichi si concluderà, dopo comunque verranno al pettine i veri nodi della città. Dall’emergenza lavoro alla mancata realizzazione di tanti progetti: Moderno, Cristo Re, Santa Lucia, prolungamento via dei Mille, ecc., dalla vivibilità quotidiana al risanamento ambientale ed urbanistico del centro storico e delle periferie degradate. E poi, a mano a mano che si avvicinerà la data delle prossime comunali, ci sarà la “grande corsa” verso i contenitori politici nei quali candidarsi, da parte di dissidenti e transfughi che ora sono stati accontentati con le poltrone. Ma molti troveranno le porte sbarrate perché è molto probabile che il Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra e Libertà non accoglieranno nelle loro liste coloro che hanno voltato le spalle a questi partiti che attualmente sono all’opposizione, Quindi saranno prese d’assalto Noi Sud, Api e qualche altra formazione politica che si aggregherà con loro, con una lotta di preferenze per vedere chi sarà eletto. Quelli che resteranno fuori dovranno accontentarsi di liste civiche che, come si sa, storicamente non hanno mai avuto molta fortuna elettoralmente. (Dal settimanale TorreSette del 3 dicembre 2010)