A cura della Redazione
Flop della nuova maggioranza che sostiene il sindaco Starita (nella foto) al primo appuntamento in aula. La seduta del consiglio comunale che doveva svolgersi ieri sera presso la sala consiliare di via Schiti è “saltata” per mancanza del numero legale. Quattordici consiglieri presenti, escluso il primo cittadino, mentre ne occorrevano minimo sedici per il regolare svolgimento della seduta. Non era mai successo dall’inizio del 2007, anno dell’insediamento del sindaco Starita, ad oggi. Fino all’ultimo la maggioranza ha cercato di convincere la segretaria generale a dare inizio ai lavori, costringendola a leggere e rileggere più volte il regolamento che disciplina l’attività amministrativa. Ma alla fine, alle ore 18,15, la seduta è stata dichiarata nulla per mancanza del numero legale. Un’amara soddisfazione quella dei capigruppo del Pd, IdV e SEL, che pur presenti insieme agli altri consiglieri di opposizione, hanno deciso di non entrare in aula per mettere in evidenzia tutte le contraddizioni di questa nuova maggioranza. “Il sindaco dovrebbe prendere atto di questa figuraccia – sostiene Luigi Ammendola del Pd – e rimettere il suo mandato. Ma non lo farà mai, ne sono certo, perché non ha un briciolo di coerenza e dignità politica. Abbiamo assistito a scene penose: alcuni consiglieri comunali hanno cercato fino all’ultimo di sottoporre a pressioni psicologiche la segretaria generale per convincerla a dare inizio ai lavori. Volevano per forza includere tra i consiglieri presenti – conclude il capogruppo del Pd - anche Domenico Ossame, prima ancora che avvenisse la sua surroga in consiglio comunale. Che squallore!”. Gli fa da eco Luigi Cirillo, capogruppo dell’Italia dei Valori. “Questo defaillance – afferma - è la naturale conseguenza del fatto che il sindaco Starita, anziché far riferimento ai partiti, ha pensato bene di delegittimarli e di dar luogo ad una deprecabile campagna acquisti per accaparrarsi singoli consiglieri. Ora ci sono decine di menti “pensanti” autonome, il cui unico collante è la gestione del potere fine a se stesso. Da oggi – conclude Cirillo - il gruppo consiliare dell’IdV è composto da due soli rappresentanti: il sottoscritto ed il dottore Francesco Gentile. Il consigliere Raffaele De Stefano non ne fa più parte perché il suo comportamento è difforme alla linea del partito e del gruppo consiliare”. Sulla stessa linea l´ex sindaco Luigi Monaco (SEL). "Dopo questa figuraccia - dice - ora tutti i consiglieri torneranno al loro posto come pecore e si andrà avanti così fino al termine della consiliatura, mentre i problemi della città rimarranno irrisolti". Per i capigruppo della maggioranza, invece, si è trattato solo di un incidente di percorso dovuto all´assenza contemporanea di più consiglieri per motivi personali. "Siamo pronti fin dalla prossima settimana - dicono - ad essere tutti presenti in aula per approvare i numerosi punti all´ordine del giorno". Il mancato svolgimento della seduta consiliare comporterà, ora, una diffida del Prefetto all’amministrazione comunale, perché il punto all’ordine del giorno sull’equilibrio di bilancio, che andava approvato entro il 30 settembre, di fatto non è stato licenziato. Pur non essendo questa data un termine perentorio, la sua mancata approvazione comporterebbe lo scioglimento automatico del consiglio comunale. Compito della Prefettura sarà, quindi, quello di indicare all’amministrazione comunale un nuovo termine per l’approvazione dell’equilibrio di bilancio.