A cura della Redazione
Come era facile prevedere, non si è fatta attendere la risposta di Luigi Monaco, attuale consigliere comunale di SEL e già sindaco di Torre Annunziata, al compagno di partito Andrea Fiorillo. Tra i due non c´è univocità di vedute circa la formazione della futura, si spera prossima, giunta Starita. Monaco è per una coalizione di centrosinistra che non comprenda partiti di destra, Fiorillo, invece, è per un governo di larghe intese con partiti dell´area moderata di centrodestra. Ecco il testo della lettera: Egregio Direttore, comprendo, dal punto di vista umano, il disagio e le difficoltà di Andrea Fiorillo. L’arma della denigrazione è l’unica che gli rimane; ormai nulla può replicare alle obiezioni puntuali che, nei giorni scorsi, sono state esposte per evidenziare comportamenti e scelte che, con generoso eufemismo, definisco disinvolte. Non c’è dubbio: la crisi economica e sociale di Torre Annunziata è grave. Agli antichi nodi della devastante presenza criminale, dell’irrisolto degrado urbano e civile del centro antico si è aggiunto l’aggravamento della congiuntura internazionale (finanziaria e produttiva) con ricadute occupazionali rese più pericolose dalla fragilità dei processi di sviluppo avviati con gli strumenti della programmazione negoziata. Ma ci sono anche segnali positivi. L’intenso lavoro di Magistratura e forze dell’ordine costituiscono un’opportunità per la nostra comunità e per il sistema politico/istituzionale: un’opportunità anche per coraggiose scelte di natura etica e morale! Dovremmo avere la forza di riflettere sulla bontà (o meno) degli strumenti utilizzati per innescare lo sviluppo (protocolli d’intesa, contratto d’area e, da ultimo, ZFU), dovremmo interrogarci su come riconquistare alla legalità i nuclei familiari che dai traffici illegali traevano un reddito, dovremmo accelerare attività di rigenerazione urbana e di infrastrutturazione del territorio puntando innanzitutto sulla risorsa mare: per stare solo alle priorità. Ma qui subentra “l’inadeguatezza politica e umana di quelli che dovrebbero essere gli addetti ai lavori”. E’ proprio così: e non basterà la bramosia di una funzione amministrativa ad offrire convincenti spiegazioni per scelte oggettivamente illogiche. E’ vero; veniamo da anni di caos e di conflitti politici che hanno avuto nella discussione sul candidato Sindaco del 2005, nello scioglimento anticipato nel 2007 e nella individuazione del candidato Sindaco attuale la loro più tormentata espressione. Io stesso ho reagito in modo istintivo e ne ho pagato le conseguenze: ho fatto e faccio autocritica. Ma, non si può essere prigionieri di un’ossessione: come si dice “cosa fatta capo ha”. Si tratta, allora, con senso delle Istituzioni, di porre fine a questa guerriglia recuperando una dimensione alta della politica. Ripartendo dalle regole. Con schieramenti limpidi e netti che si misurano su opzioni programmatiche diverse, mettendo in campo le migliori energie di cui dispone questa città e chiedendo loro di cimentarsi nell’azione di governo. Questo ho ed abbiamo proposto. Lasciamo stare i bollini che nessuno rilascia o nessuno può negare. Né voglio infierire su altro. Non voglio interrogarmi sul perché si sono lacerate relazioni storiche fra Fiorillo e la più grande organizzazione sindacale dei lavoratori; non voglio sottolineare le buone ragioni (la presenza nella compagine amministrativa di personalità incorse nelle maglie della giustizia per reati, poi prescritti, contro la pubblica amministrazione) che avevano suggerito di aprire un conflitto aspro con la propria area politica prima ed il proprio partito poi; non voglio indugiare sul giusto rammarico per quanto determinatosi il 22 giugno 2008 in occasione delle primarie del Pd (il clima intimidatorio, i reiterati tentativi di brogli, la presenza in prossimità dei seggi di numerosi esponenti notoriamente legati ad organizzazioni criminali, tutta una serie di inquietanti episodi che hanno preceduto e contraddistinto le votazioni). Piuttosto, vorrei comprendere per quali ragioni Andrea Fiorillo si dispone a scelte che sottendono un sovvertimento dei suoi stessi giudizi su questi fatti e sulle medesime persone. Cosa è accaduto? I dissidenti del Pd, una dependance del PdL e gli ex socialdemocratici sono diventati “la svolta profonda”? Via, un po’ di serietà!!!! Riflettere sulle modificazioni da apportare agli strumenti capaci di innescare lo sviluppo, organizzare un nuovo welfare alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi, puntare decisamente alla riqualificazione urbana e sociale, evitare di perdere ulteriori fondi faticosamente strappati negli anni passati, garantire un reddito agli operai delle aziende in crisi è impresa che invoca un livello di competenza e di serietà che non può essere offerto da personalità – lo dico con rispetto - assolutamente inadeguate alla complessità del cimento. E che c’entra l’ARIN – società pubblica il cui capitale sociale è interamente di proprietà del Comune di Napoli - impegnata a garantire il carattere pubblico della gestione delle risorse idriche (acqua pubblica) – con i giudizi espressi dal segretario regionale sulla vicenda torrese? Si fa ancora ricorso al vecchio arnese della diffamazione di staliniana memoria per evitare il merito della questione… A Giuseppe De Cristofaro, a Ciro Passeggia, a Cinzia Russo (che ha lavorato alla stesura del programma) va la mia piena e convinta solidarietà. Per concludere: SEL non farà mai parte di un governo cittadino che vede insieme destra e sinistra, SEL è per la trasparenza delle coalizioni, SEL è per un governo composto da uomini esenti da ombre – presenti e passate -, SEL è nata per riformare la politica non per acconciarsi ai peggiori riti della vecchia politica degli anni ’80. Questa io credo debba essere la linea di SEL. Questa è certamente la mia linea. Luigi Monaco (Consigliere comunale di SEL Torre Annunziata)